Lutto nazionale, ma non per tutti a Campobasso. Proclamato per le vittime del terremoto nel Centro Italia, dal Comune di Campobasso è stato aggirato a San Giovannello dove la festa – come se non fossero bastati il baccano e i fiumi di birra con il sottofondo musicale di ‘Giuliano e la sua orchestra’, è terminate con i fuochi d’artificio. Il tutto a poche ore di distanza dai funerali solenni delle 35 vittime di Arquata del Tronto che hanno commosso l’intero Paese e il Molise che 14 anni fa ha pagato il proprio contributo di sangue al terremoto.
Una sensibilità che è mancata, invece, in una parte della cittadinanza che ha festeggiato nel quartiere che si trova a nord di Campobasso come se non fosse successo niente. #Gigionestyle è stato l’hashatg creato dal capogruppo del M5S Simone Cretella.
A palazzo San Giorgio non tutti gli inquilini hanno gradito il metodo ‘due pesi e due misure’ del sindaco Antonio Battista e dell’assessora comunale alla cultura Emma de Capoa, attenti a stoppare alcune iniziative (vedi la manifestazione della Polifonica Monforte) e non altre. Il capogruppo dell’Udc Michele Ambrosio oltre a prendere le distanze si fa anche promotore di un’iniziativa ‘politica’: presenterà infatti un’interpellanza in cui chiede formalmente la revoca degli 800 euro che l’amministrazione comunale ha stanziato come contributo a favore dell’associazione che ha organizzato la festa a San Giovannello. Risorse che il consigliere centrista propone di devolvere in favore dei terremotati del Centro Italia. Un modo per rimediare alla figuraccia della città capoluogo dove il sindaco Battista aveva vietato per tre giorni i festeggiamenti inseriti nel cartellone estivo del Comune in segno di lutto per le vittime del sisma del 24 agosto. La festa di San Giovannello rientrava tra questi. Ma il divieto è stato aggirato inspiegabilmente dal comitato che ha organizzato la manifestazione senza che nessuno si opponesse, nè l’assessora de Capoa (che aveva dato anche un’impronta impegnata al suo cartellone estivo) nè il sindaco Battista, che forse non ha voluto guastare la festa all’associazione del quartiere in cui vive. Una situazione che si potrebbe paragonare a quello che succedeva nell’antica Roma: mentre bruciava, Nerone pensava a suonare e cantare.

Un Commento

  1. Umberto Vinciguerra scrive:

    Una magra figura dell’amministrazione, rimediata in modo posticcio con l’annullamento di “Vivi la tua città”. Le cose o si sentono o non si sentono.

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