In via Trento non sono solo riposti gli ingegni del Di Zinno, ma è custodita la storia della città. E se Campobasso ha un Museo dei Misteri è solo grazie all’impegno e all’amore della famiglia Teberino. Un amore lungo una vita, quello di Cosmo Teberino, trasmesso anche ai figli. «Mio padre e i Misteri erano una cosa sola – racconta Liberato, presidente dell’associazione Misteri e Tradizioni – si è dedicato a questa tradizione sin da giovane, poi ha iniziato ad organizzare la sfilata dei Misteri per conto dell’amministrazione comunale. Dopo la pensione ha continuato nel suo impegno, nel 1997 ci siamo costituiti in associazione riprendendo tutte le energie e le persone che erano coinvolte in precedenza ed è nata Misteri e Tradizioni. Ci siamo dati degli obiettivi tra cui la promozione e la tutela di questa unica ed inimitabile sfilata. E nella tutela  – spiega il maggiore dei tre fratelli Teberino –  c’era questa idea del museo perché all’epoca i misteri venivano già conservati nella palestra di via Trento, ex Enal, ma erano in uno stato di assoluta precarietà. Con l’associazione abbiamo presentato diverse proposte,  poi nel 2005 la Regione, proprietaria dell’immobile, approvò un mio progetto per realizzare il Museo che fu finanziato con fondi europei e aprì i battenti il 7 ottobre del 2006».  E questo pomeriggio, a dieci anni da quella storica data, la città, insieme ai componenti dell’associazione, ha festeggiato in via Trento il compleanno del Museo più visitato del Molise. Alla festa c’era anche Rosario De Matteis –  che si interessò in prima persona all’istituzione del Museo quando sedeva tra i banchi del Consiglio regionale come assessore al Turismo – ed il delegato alla Cultura Nico Ioffredi. Hanno dato invece forfait i rappresentanti di Palazzo San Giorgio, sindaco compreso.

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