La Quaresima rappresenta uno dei tempi forti che la chiesa ci propone, con la morte e risurrezione di Gesù. Forte perché intrisa di tanta spiritualità e di fede. E sono molteplici le iniziative che, a vari livelli, si organizzano in questo periodo, particolarmente nelle singole parrocchie, nei singoli quartieri, ove si allestiscono via crucis viventi, per ripercorrere la strada del calvario del Salvatore.
Particolarmente suggestiva si annuncia quella promossa dalla parrocchia San Giovanni Battista del capoluogo regionale che si terrà domenica prossima, domenica delle palme, con inizio alle ore 20 in scenari affascinanti rappresentati dall’area dinanzi al convento omonimo “controllata” a vista dalla statua di San Francesco, e dallo spazio circostante il campetto in cemento più in alto, ove si svolgeranno le tappe più rappresentative, nel popoloso agglomerato di San Giovanni ai Gelsi.
Da alcuni giorni i collaboratori dei vari gruppi presenti nella chiesa adiacente il cimitero cittadino, guidati dai componenti della Pia Unione San Giovanni, vera anima dell’organizzazione, e capitanati da Emilio Corbo, sapiente regista, stanno profondendo ogni energia per rendere ancora più incantevole una manifestazione che già nelle precedenti sei edizioni ha fatto registrare autentici picchi di presenza e unanimi piacevoli consensi.
Si tratta di una via crucis vivente quasi unica nel suo genere, una rappresentazione straordinariamente interessante con personaggi che si calano umilmente nella realtà da descrivere e con costumi opportunamente adeguati ai singoli soggetti.
L’iniziativa, come detto, scandisce quest’anno il settimo rintocco e punta a proporsi come un punto di sicuro riferimento tra le attività in essere nel periodo quaresimale campobassano.
La disponibilità del parroco, padre Giammaria Apollonio, della fraternità tutta, della confraternita Pia Unione San Giovanni, adulti e giovani, presiedute dagli eclettici ed estrosi Angelo Palladino e Francesco Pio Palladino, quella dei vari gruppi parrocchiali, e la volontà di quanti, figuranti e non, si attivano per la realizzazione della via crucis vivente, rappresentano certamente un fertile terreno nel quale continuare a seminare un appuntamento che sprigiona un fascino particolare e religiosità da tutti i pori.
I segni dei preparativi sono già visibili nel campetto, ove la “recita” consumerà i suoi ultimi istanti dopo un percorso che vedrà l’evolversi di sette scene (la terza avrà sei parti) e 15 stazioni che culmineranno con la risurrezione di Gesù. M. d’A.

2 Commenti

  1. Alberto Mastrocola scrive:

    Un evento che deve essere arricchito e portato oltre i confini del quartiere San Giovanni. Sono queste le iniziative che uniscono i cittadini, che li fanno sentire parte di una comunità, che li aiutano a crescere spiritualmente e culturalmente. Si prosegua su questa strada.

  2. Bellissima iniziativa e sempre di successo, da coltivare e valorizzare sempre più. La Pasqua è la festa più grande della cristianità per il suo significato intrinseco (legato ad un mistero gigantesco che si chiama Resurrezione), e come tale va trattata. Buona Pasqua.

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