«La nostra battaglia è servita». Hanno esordito così i rappresentanti del comitato della scuola di Mascione Angelo Palladino, Salvatore Tronca e Massimo Libertone all’uscita di Palazzo San Giorgio. Un primo risultato l’hanno raggiunto: ieri mattina, nel corso della Commissione Lavori pubblici – a cui i genitori degli alunni hanno assistito – il dirigente Giovanna Iannelli ha assicurato che entro la fine di ottobre presenterà il progetto esecutivo del nuovo plesso di contrada Casale (una struttura socio-didattica) con i relativi finanziamenti. Complessivamente 1 milione e 200mila euro, risorse che il Comune intende mettere nel piatto attraverso l’accensione di un mutuo proprio, senza attendere dunque i fondi Bei. Insomma, la riconsegna di 162 tessere elettorali della scorsa settimana ha prodotto l’effetto sperato: un cambio di passo dell’amministrazione Battista sulla vicenda Mascione. «Per ora siamo soddisfatti – hanno detto – ovviamente continueremo a vigilare sulla questione, ma aver ricevuto garanzie sulla costruzione di una nuova struttura e soprattutto delle date certe ci fa ben sperare». Nel corso dei lavori della Commissione è stato affrontato anche l’altro ‘caso’ spinoso, quello riguardante la sicurezza dell’Istituto comprensivo Montini. Nei giorni scorsi la dirigente Agata Antonelli, alla luce dell’esito negativo dello studio sulla vulnerabilità sismica dell’edificio condotto dall’Unimol, ha chiesto al sindaco ulteriori garanzie, nero su bianco, per la riapertura della scuola.
Il pool del professor Callari ha infatti consigliato di abbattere e ricostruire oppure adeguare simicamente la struttura. Una ‘fotografia’ scattata, però, prima del completamento degli interventi di miglioramento, terminati solo qualche settimana fa.
«Stiamo lavorando – ha commentato ieri mattina il primo cittadino – per fornire tutte le certificazioni sulla sicurezza dell’istituto. Ma qualora dovessero emergere criticità importanti non avrò nessuna remora a chiudere la scuola. La sicurezza viene prima di tutto». Dunque, in attesa che il Comune completi la sua ricognizione, questa mattina il Montini aprirà regolarmente i cancelli. Una decisione aspramente criticata dal consigliere Francesco Pilone, che anche durante la Commissione di ieri ha ribadito la sua posizione: «La situazione del Montini, carte alla mano, è addirittura peggiore di quella della Don Milani, che infatti è stata chiusa dal sindaco. Perché, a fronte dello stesso esito, due pesi e due misure?».La strada da percorrere per il capogruppo della Coalizione civica è una sola: «Chiudere il Montini e utilizzare le strutture private».
md

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.