All’apparenza due villette come tante. E invece quelle abitazioni, distanti un centinaio di metri l’una dall’altra, in contrada Fontepozzo ad Oratino erano diventate una centrale dello spaccio. Da lì ‘passava’ la cocaina che dalla Puglia doveva raggiungere le piazze del Molise, in particolare quella di Campobasso. Un traffico scoperto dalla Squadra mobile di Campobasso che ha messo le manette ai polsi di due persone. Giuseppe Bruno 50enne foggiano, già noto alle forze dell’ordine e con un’ordinanza di custodia ai domiciliari emessa in Puglia, mai eseguita perché irreperibile, e Vincenzo Zeoli, campobassano incensurato di 40 anni, ex guardia giurata di un istituto di vigilanza della regione: sono loro le ‘menti’ del traffico di stupefacenti arrestati dagli agenti di via Tiberio, guidati da Raffaele Iasi. È il bilancio dell’operazione denominata ‘Avamposto’.
I poliziotti sono entrati in azione sabato sera, su richiesta del Pm Luca Venturi. All’ingresso della villetta affittata «in nero» dal pregiudicato foggiano trovano Vincenzo Zeoli con addosso 14 bustine contenenti 5 grammi di cocaina ciascuna. Poi l’irruzione nella casa, dove – secondo la ricostruzione fornita ieri dagli investigatori in una conferenza stampa in questura – Giuseppe Bruno ha già iniziato a disfarsi della polvere bianca, gettandola nel bagno. Tant’è che nella fossa biologica gli agenti hanno ritrovato duecento grammi di coca già confezionata. Sul tavolo vaschette vuote – che fino a qualche istante prima contenevano la droga da tagliare e confezionare – mentre, nascosti in una stufa, 40mila euro in contanti suddivisi in mazzette e avvolti nel cellophane. I poliziotti hanno ritrovato anche un’agenda, su cui sono annotati numeri e cifre. Molto probabilmente il quantitativo di droga con il relativo prezzo, da consegnare ad altri piccoli spacciatori e consumatori ‘importanti’. Insomma, non semplici assuntori, «ma una Campobasso bene che fa largo uso di cocaina», hanno evidenziato gli agenti.
Nell’abitazione di Vincenzo Zeoli, che è iscritto al Sert, altri elementi che lasciano pochi dubbi: gli agenti hanno trovato hascisc, eroina e cocaina. la maggior parte per uso personale. Ma non solo: in casa l’ex vigilantes nascondeva anche armi: due fucili da caccia, una pistola e diverse cartucce.
Intanto il contenuto dell’agenda è già al vaglio degli investigatori che stanno effettuando dei controlli su 15 numeri annotati all’interno. Probabilmente appartenenti ad altri spacciatori e clienti.
I due, che ora sono accusati di detenzione di droga ai fini dello spaccio, sono rinchiusi da sabato sera nel carcere di via Cavour in attesa degli interrogatori.

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