La prima arrotina d’Italia è santelenese. Lucia Stasio, 38 anni, a Ercolano in provincia di Napoli, decide di continuare la tradizione della sua famiglia e porta al Molise un nuovo primato. «Nella storia della mia famiglia – spiega Lucia – coltelli e mole sono una tradizione. Ancora oggi custodisco con orgoglio il banco centenario di nonno Raffaele». Figlia di Felice Ciro e di Angela, Lucia ha un diploma da ragioniera e una specializzazione come operatrice socio-sanitaria. «Papà è morto a giugno dello scorso anno – continua Lucia – per mesi abbiamo tenuto il negozio chiuso in attesa che ci venisse qualche idea. Papà avrebbe voluto che mio fratello Raffaele continuasse il suo lavoro ma Raffaele ha scelto l’arma dei carabinieri e vive a Cremona. Io sono sempre stata attratta dal lavoro di papà e passavo tanto tempo con lui ma non era contento di vedermi affilare perché temeva che mi potessi far male». Non è un mestiere per femmine quello dell’arrotino e la vulgata portava e porta con sé il pregiudizio misogino del “questo si può fare e questo no”. Ma Lucia Stasio dai pregiudizi non si è fatta condizionare. «Durante il periodo di chiusura in casa per la pandemia – continua – ho a lungo riflettuto e ho capito che quello che è stato il lavoro di papà e di nonno mio non poteva finire. I loro sacrifici, il loro impegno, una tradizione centenaria che caratterizza i santelenesi emigrati all’inizio del secolo scorso in Campania e in Lazio non dovevano morire solo perché l’arrotino è sempre stato solo maschio». Per anni Lucia ha “rubato” con gli occhi il mestiere del papà, per anni lo ha visto muovere le dita sulle lame che facevano scintille sulla grande ruota. «Avevo acquisito tante competenze ma mi mancava la pratica continua. Mi è venuto in aiuto un cugino di papà, Carmine Stasio, che fa l’arrotino a Secondigliano. Finito il periodo di chiusura forzata sono andata da lui e ho studiato e mi sono esercitata fino a quando ho avuto il suo placet. Ora sei pronta – mi ha detto – puoi fare da sola». Lasciato il lavoro come operatrice socio-sanitaria, risistemato il negozio, è partita. In primo piano ha messo l’antica mola di nonno Raffaele, datata 1924. Il nome della bottega tiene in vita papà Felice Ciro, le vetrine rinnovate piene di lame che vengon da Frosolone, il paese famoso nel mondo per questa produzione, sono tutte di Domenico Fraraccio. Così in una sintesi tutta artigiana il Molise conquista la Campania, porta sul podio dei primati donna Lucia Stasio e apre le porte ad antichi mestieri all’universo femminile perché non ci sono lavori da donna e lavori da uomo, ci sono solo lavori che fanno onore. Lucia, l’arrotina, a 50m dall’ingresso degli scavi di Ercolano, è da oggi anche un simbolo di libertà.
Nadia Verdile

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