Un lavoro partito non appena la bozza del programma operativo 2022-2024 ha fatto la sua comparsa sul sito della Regione Molise. Confronti, incontri, studi e verifiche e alla fine la redazione delle osservazioni al Pos della discordia elaborate e presentate nei termini stabiliti dalla struttura commissariale.
Laura Venittelli, volto conosciuto e riconosciuto della sinistra molisana, ha portato l’attenzione – così come avevano fatto giorni addietro il Pd regionale, la Federazione provinciale e il circolo di Isernia dei dem – sulle scelte adottate in merito al laboratorio di emodinamica del Veneziale nel corso di un incontro tenuto ieri mattina, davanti al nosocomio pentro, focalizzato proprio sul Pos.
La decisione di accorpare il reparto isernino a quello del Cardarelli è la pietra dello scandalo, oggetto anche delle osservazioni partite dal Comune pentro dopo il consiglio comunale (l’unica assemblea cittadina che in regione si è concentrata sul Pos) che ne aveva discusso in aula approvando a maggioranza (più uno, il consigliere Amendola) un documento nel quale, in sintesi, sulla base dei dati delle attività del laboratorio di Emodinamica, si chiede alla struttura commissariale di revocare la bozza e di avviare un confronto con i territori.
La presidente e portavoce della Casa dei diritti il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla, l’assessore D’Achille e numerosi esponenti dem della Federazione provinciale e del Circolo cittadino, hanno rilanciato il grido di battaglia di una intera provincia. Emodinamica non si tocca, senza girarci troppo intorno. Annunciando anche di aver diffidato la struttura commissariale, la Regione, l’Asrem e i ministeri della Salute e delle Finanze con il patrocinio legale dell’avvocato Rita Matticoli.
I numeri, sono quelli che fanno la differenza, per Laura Venittelli e per il Pd. E i numeri vedono i reparti di Termoli e Isernia in una posizione molto simile. Motivo per il quale entrambi i reparti dovrebbero restare aperti e funzionanti.
Numeri importanti anche per il sindaco Castrataro e per la maggioranza consiliare visto che le osservazioni partite alla volta della struttura commissariale da Palazzo San Francesco prendono le mosse proprio dalla quantità di prestazioni erogate nel laboratorio di Emodinamica del Veneziale che, per parecchi mesi, ha funzionato con un solo medico. Ergo, il problema torna a bomba: la carenza dei professionisti della sanità che di fatto è la spada di Damocle che pesa quotidianamente sulla testa degli isernini e dei cittadini che vivono nella provincia e che hanno solo il Veneziale. Senza medici, nei fatti, non si canta messa.
Nell’anno domini 2021 sono stati 441 gli accessi al laboratorio di Emodinamica. Numeri che, spiega Laura Venittelli, secondo i parametri normativi consentono di tenere operativo il reparto. Nel Pos 2022-2024, vengono presi a riferimento i dati del 2020, l’anno della pandemia che ha, gioco forza, ridotto gli accessi all’ospedale. Oltre cento in meno. Ed è proprio su questa disparità di dati che si gioca la partita sul futuro dell’Emodinamica. Secondo la presidente della Casa dei diritti, i dati del 2020 avrebbero agevolato la struttura commissariale nell’intento di accorpare l’Emodinamica del Veneziale a quella del Cardarelli.
Il sindaco Castrataro ha anche ragionato, nei giorni scorsi, di un altro dettaglio: si chiude il laboratorio ma si tiene aperta la Utic che ha un costo giornaliero molto elevato ma serve solo al post operatorio o al paziente cronico. E, al Veneziale, non si eseguono quelle tipologie di interventi chirurgici che potrebbero giustificare l’operatività dell’Utic. Senza contare le difficoltà dei pazienti, alle prese con patologie tempo dipendenti, costrette a viaggiare su infrastrutture ‘ferme agli anni 60’ come i candidati del centrodestra alle Politiche hanno più volte rimarcato in campagna elettorale.

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