Un ospite a sorpresa, ieri, per il primo pasto del nuovo servizio di mensa scolastica. Il sindaco Castrataro, infatti, ha deciso di ‘toccare con mano’ la qualità dell’offerta e verificare di persona il livello del servizio e quindi ha deciso di fermarsi a pranzo con i bambini e gli insegnanti.
«Ho pranzato a scuola, con i bambini, per sincerarmi che tutto procedesse per il meglio, per raccogliere i commenti dei piccoli fruitori della mensa e per capire cosa potesse, eventualmente, essere migliorato. Qualche piccolo inconveniente c’è stato, in particolare sul sistema di prenotazione dei pasti, ma lo stiamo risolvendo – commenta il primo cittadino -. Per il resto, come per ogni cosa, diamoci qualche giorno di “rodaggio”».
Un servizio completamente rivoluzionato, sia per quanto attiene la proposta alimentare sia per il sistema di prenotazione, disdetta eventuale e pagamento, che avviene tutto con procedura informatica. Il che, ovviamente, può aver generato qualche intoppo.
Il sindaco Castrataro e la Giunta, come è noto, hanno scelto di privilegiare la qualità e quindi di favorire la salute e il benessere delle nuove generazioni in considerazione anche dell’educazione alimentare che può essere impartita a scuola, durante la mensa. Ma gli obiettivi individuati sono tanti e passano anche attraverso la sostenibilità ambientale del servizio con riferimento all’eliminazione degli sprechi e alla corretta gestione dei rifiuti e l’ottica sociale ed economica del servizio, raggiungibile attraverso una virata decisa sull’agricoltura e il commercio locale attraverso l’incentivazione della filiera corta e dei prodotti a chilometro zero.
L’appalto del servizio mensa scolastica ha durata biennale ed è oggetto della prestazione anche la fornitura dello spuntino di metà mattina, in modo da evitare il consumo di merendine confezionate, pizze e panini portati da casa.
L’appaltatore – la rete temporanea di imprese Vivenda/Solidarietà e Lavoro società cooperativa – ha garantito anche un piano per la gestione delle eccedenze favorendo un raccordo con organizzazione non lucrative di utilità sociale del territorio e anche un piano per la gestione dei residui di cibo da destinare a canili o gattili oppure al recupero con sistemi di compostaggio di prossimità. A suo carico anche la stoviglieria riutilizzabile per diminuire la produzione di rifiuti.

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