La fine di un matrimonio ha rappresentato l’inizio di una storia di incubo e paura per una donna isernina; soltanto una rapida indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Isernia, in perfetta sinergia con la locale Procura della Repubblica, ha consentito al Gip del Tribunale pentro di emanare un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa.

Una donna isernina, causa una grave crisi coniugale, decideva di porre fine al proprio matrimonio avviando le pratiche per una separazione giudiziale mai condivisa e, soprattutto, accettata dall’ex – marito.

L’uomo, 60enne residente in un paese della provincia di Isernia, iniziava a mettere in atto una serie di condotte violente e vessatorie nei confronti della donna tanto da costringerla a chiedere aiuto alla Polizia di Stato di Isernia.

La donna, nell’atto di denuncia, descriveva una condizione di vita divenuta insostenibile per quello che ormai era costretta a subire da un paio di anni; infatti, non aveva più una vita sociale e, spesso, era costretta a passare intere giornate all’interno dell’abitazione dei propri genitori per paura di aggressioni da parte di quello che era diventato il suo ex – marito.

Questi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, la chiamava o le inviava centinaia di sms; faceva ritrovare lettere anonime e minatorie anche sul parabrezza della sua autovettura. Inoltre, poneva in essere una serie di pedinamenti e, così, l’ex – marito era presente in ogni posto o angolo della città frequentato dalla moglie come il luogo di lavoro, il supermercato o palestra.

Fino a giungere all’aggressione fisica e, così, la donna decideva nel mese di agosto di rivolgersi alla Polizia di Stato di Isernia.

Scattavano le immediate indagini della Squadra Mobile pentra che, in brevissimo tempo, riusciva a mettere insieme tutti i tasselli e ad accertare che quanto denunciato dalla donna corrispondeva, purtroppo, a verità.

L’ossessione dell’uomo aveva portato la donna a cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane, ad ingenerare in esse un grave e perdurante stato di ansia e preoccupazione ed a portarla a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita.

Per tale ragione, l’uomo, indagato per atti persecutori, è stato destinatario anche del provvedimento del divieto di avvicinamento alla donna. Adesso l’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla ex moglie, ovunque si trovi, con l’aggiunta del divieto assoluto di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo.

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