Cercare di garantire a tutti una scuola sicura. Un lavoro che, come più volte ha ribadito il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio «non fa dormire la notte». Si cercano soluzioni che dovranno arrivare al massimo entro settembre prossimo. Nel frattempo ogni proposta finisce con l’animare il dibattito, perché da una parte o dall’altra, si finisce con lo scontentare qualcuno. Ne è la prova l’ennesima bufera che si è scatenata sui social e che vede contrapposti i genitori, a seguito dell’annuncio del primo cittadino di voler realizzare due poli, uno a San Leucio, l’altro a San Lazzaro.
Nel frattempo si susseguono le riunioni tra l’amministrazione, le istituzioni scolastiche ed i tecnici comunali per tentare di far incastrare tutti i tasselli di un puzzle complicatissimo.
La situazione è molto complicata, oltre che estremamente delicata. Perché è chiaro, trovare la quadra è tutt’altro che facile.
A far riesplodere le polemiche è stato nelle scorse settimane il nuovo polo scolastico di San Leucio, ormai in fase di ultimazione, visto che dovrebbe essere pronto per l’estate.
Come è noto, il sindaco l’assessora all’edilizia scolastica, Sonia De Toma, hanno destinato al costruendo edificio la media dell’Andrea d’Isernia la cui sede attuale è ritenuta più vulnerabile di altre scuole. Tuttavia anche la Giovanni XXIII, per quanto ritenuta più sicura, non è invulnerabile sotto il profilo sismico. E ciò anche alla luce dei nuovi parametri stabiliti da una recente sentenza della Cassazione.
A questo punto è facile prevedere che l’edificio di corso Garibaldi a settembre non riaprirà e c’è la necessità di collocare altrove i suoi alunni. Inizialmente il primo cittadino aveva proposto a docenti e famiglie di allocare la media della Giovanni XXIII nell’area Pip di Miranda, all’interno del capannone di proprietà della famiglia Calabrese.
Soluzione giudicata ‘bocciata’ però dalle famiglie perché fuori dal territorio cittadino mentre – per legge – gli alunni della scuola media devono poter essere autonomi.
A questo punto la scuola media della Giovanni XXIII dovrebbe trasferirsi a San Lazzaro col conseguente spostamento della primaria della San Giovanni Bosco a Miranda.
Ma il capannone di Calabrese non è in grado di accogliere interamente le elementari: mancano all’appello ben undici aule che dovrebbero trovare ospitalità nei locali attualmente destinati all’infanzia della Giovanni XXIII a San Leucio.
In definitiva: la media della Giovanni XXIII e l’infanzia della San Leucio andrebbero a San Lazzaro. L’Andrea d’Isernia e l’infanzia della San Giovanni Bosco dovrebbero essere allocate all’interno del costruendo polo scolastico di via Umbria. La primaria della San Giovanni Bosco dovrebbe essere infine divisa tra Miranda e San Leucio.
Questa, ad oggi, la situazione. Tuttavia, stando a quanto si è appreso, nelle prossime ore l’amministrazione comunale dovrebbe chiarire la propria posizione in merito all’intera vicenda dopo aver ascoltato il parere definitivo delle due dirigenti, Mariella Di Sanza e Rossella Simeone.
Intanto l’altro pomeriggio, i genitori della Primaria attualmente ospitata nella scuola ‘Vittorio Tagliente’ hanno incontrato la Di Sanza, preoccupati per un eventuale ‘trasloco’ per i loro figli, in vista appunto della possibile realizzazione di due poli.
«Ritengo che la soluzione di creare due poli scolastici, uno a San Lazzaro e l’altro a San Leucio – ha affermato la dirigente – sia auspicabile nel lungo termine. Nell’immediato però mi sembra un’ipotesi difficile da realizzare».

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