Sette sigle sindacali si compattano e si rivolgono alle istituzioni competenti, dopo aver però proclamato lo stato di agitazione alla casa circondariale e di reclusione di Larino, dove un ispettore e un sovrintendente della Polizia penitenziaria sono stati aggrediti e spediti al Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo da due detenuti del carcere frentano. La missiva è partita per il direttore generale del Dap Massimo Parisi, per il provveditorato regionale di Lazio, Abruzzo e Molise, per il prefetto di Campobasso e il Governatore Toma. Non solo, malcontento rappresentato anche al presidente del Consiglio regionale Micone e a quello della Provincia Roberti, oltre direzione del penitenziario di contrada Monte Arcano e sigle sindacali nazionali. A firmarla Matteo Del Re (Sappe), Gabriella Di Cosmo (Osapp), Angelo Trotta (Uilpa Pp), Tonino Marchetta (Uspp), Raffaele Giordano (Fns-Cisl), Michele Palumbo (Sinappe) e Carmine Tana (Fp-Cgil).
Organizzazioni sindacali che hanno firmato un documento unitario, denunciando la grave problematica sulla carenza di personale e l’abbondono di tutte le strutture penitenziarie del Molise da parte degli uffici Centrali, segnalano l’urgente necessità d’integrazione del personale di Polizia Penitenziaria e l’assegnazione di un comandante di reparto titolare presso il carcere di Larino (si pensi che da più di tre anni manca un comandante di reparto titolare). «Nell’Istituto di Larino si lavora in continua emergenza con accorpamenti quotidiani di due/tre posti di servizio, fino a tre/quattro nel turno notturno, con assunzione di responsabilità sia dei vertici (direttore e reggente della casa circondariale di Campobasso, presente, non con poche difficoltà, nei relativi istituti 2-3 giorni a settimana; e un comandante di reparto in missione presso la casa circondariale di Larino per soli due giorni a settimana) che del personale direttamente responsabile; Non vengono più garantiti i diritti dei lavoratori come riposi settimanali, congedi vari, ecc.; si lavora giornalmente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, col rischio di non essere più in grado di garantire i servizi essenziali e le attività trattamentali dei detenuti (visite ospedaliere, colloqui visivi, attività scolastiche- lavorative- di laboratori vari- ecc.), di non essere più in grado di fronteggiare qualsiasi evento critico (ultimo avvenuto due giorni fa, il 3 maggio, dove due detenuti per futili motivi hanno aggredito due poliziotti penitenziari e precisamente un ispettore ed un sovrintendente, i quali sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale civile di Termoli con prognosi superiore ai sette giorni e quindici giorni). Nessuno si preoccupa della Casa Circondariale di Larino?», le parole impresse nella nota diffusa da Raffaele Giordano. Nella missiva, più articolata, pongono all’attenzione la gravità riguardante la carenza di personale di Polizia Penitenziaria, in particolare nel ruolo Agenti- Assistenti, con una carenza del 26 %, venutasi a creare in questi anni presso il carcere di Larino, situazione talmente incancrenita da non essere più sostenibile. «A rendere ormai insostenibile l’attività lavorativa dei poliziotti si segnala anche la mancanza di altri operatori penitenziari, quali: funzionari giuridici pedagogici, esperti ex art.80, medici, psicologi, psichiatri, infermieri; tale carenza, non fa altro che gravare sui carichi di lavoro dei poliziotti penitenziari, che sono chiamati quotidianamente a fronteggiare, oltre che problemi inerenti la sicurezza, anche a tutte le criticità che derivano dalla carenza delle suddette figure professionali». In evidenza un lavoro in continua emergenza: «nell’Istituto di Larino si lavora in continua emergenza con accorpamenti quotidiani di due/tre posti di servizio, fino a tre/quattro nel turno notturno, con assunzione di responsabilità, sia delle figure apicali dell’istituto, tanto del personale di Polizia addetto ai servizi di vigilanza e osservazione direttamente e personalmente responsabili; incremento del servizio straordinario a causa del trattenimento in servizio, con turni di 9-12 ore ed oltre; non vengono più garantiti i diritti dei lavoratori come riposi settimanali, congedi, permessi. Si lavora giornalmente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, col rischio di non essere più in grado di garantire i servizi essenziali e le attività trattamentali dei detenuti (visite ospedaliere, colloqui visivi, attività scolastiche- lavorative- di laboratori vari- ecc.), di non essere più in grado di fronteggiare qualsiasi evento critico. Non viene più rispettato il contratto dei lavoratori del Comparto Sicurezza, che prevede 6 ore giornaliere e non 9-12 di servizio, orario diventato a Larino ormai di norma in barba alle garanzie dei diritti costituzionalmente garantiti. L’Istituto di Larino è un istituto è Circondariale e Reclusione. Unico nella regione molisana, infatti, ospita tre circuiti penitenziari differenti, che, per motivi di sicurezza attiva e passiva, richiederebbero maggior presenza di personale di Polizia. Il circuito “Alta Sicurezza 3” ospitante detenuti ristretti per reati associativi, il circuito “Z” per congiunti collaboratori di giustizia e il circuito “ Media Sicurezza” per i detenuti comuni. È previsto una ulteriore sezione a trattamento penitenziario avanzato cd. “Sezione Custodia Attenuata” che necessita di condizioni di sicurezza particolari, data la continua movimentazione dei detenuti ivi ristretti, e la mancanza di moderni dispositivi necessari a garantire la sicurezza. Ma in ottemperanza alle circolari ministeriali occorre garantire percorsi trattamentali diversificati con ulteriore sacrificio per il personale con ulteriori aggravi sui carichi di lavoro. In assenza totale di sicurezza, nella casa circondariale di Larino, istituto noto per il funzionamento dei vari servizi, pur nella complessità insita al suo interno, si è raggiunto il livello più basso di demotivazione del personale ivi operante. Nel richiamare le precedenti segnalazioni, queste Sigle Sindacali, unitamente, tendono ad ottenere personale da ogni dove: corsi di formazione Agenti, scorrimenti delle graduatorie degli aspiranti al trasferimento ed altri distacchi in ingresso per Larino, pertanto si indice lo stato di agitazione permanente con sit-in di protesta in luoghi e date da destinarsi e chiedono l’assegnazione di un Comandante di Reparto titolare, la permanenza del Direttore d’Istituto per tutti i giorni della settimana e l’assegnazione di personale di Polizia Penitenziaria come previsto dalle piante organiche, pari a 133 unità come da D.M. 2017, nonché, di intercedere con la direzione Asrem Molise per l’assegnazione degli operatori penitenziari nell’aria sanitaria. Infatti, a causa della mancanza dei medici, quotidianamente e spesso più di una volta al giorno, si è costretti a chiamare la Guardia Medica e il servizio 118 con conseguente distrazione di tale importante ed essenziale servizio dal territorio. Si segnala altresì, che nell’ istituto di Larino il presidio psichiatrico è presente un solo giorno a settimana per pochissime ore, nonostante ciò nell’ istituto frentano vengono continuamente assegnati detenuti affetti da patologie psichiatriche, che, per forza di cose, non possono essere seguiti costantemente e risultano essere fonte di gravi e continue criticità che spesso sfociano in atti di violenza e aggressione al personale penitenziario».

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