Vertenza Vietri: il sindaco di Larino, supportato da tutta la sua maggioranza, fa un esposto in Procura. Lo aveva anche anticipato telefonicamente domenica pomeriggio a Primo Piano Molise. Ma c’è comunque da precisare che secondo le ultime informazioni, dopo il tentativo di risistemare la casa delle suore in disuso al Vietri per l’ala Covid-19, nelle ultime ore si vorrebbe cambiare programma, per portare i positivi di Cercemaggiore a Venafro, assieme agli ospiti della Tavola Osca di Agnone. Ecco il testo della nota che presenta l’esposto, ricevuto dalla Procuratrice Ginefra, che vorrebbe far luce su un accaduto che d’acchito avrebbe definito grave. «Il sottoscritto, in qualità di sindaco di Larino, dopo aver appreso da fonti ufficiose l’eventuale trasferimento presso il nosocomio Vietri di Larino di 6 pazienti provenienti da una casa di Cura sita in Cercemaggiore, nella quale vi erano stati casi di positività al Covid19,con nota del 3 aprile prot. 0004479 richiedeva al Presidente della Regione Molise ed al Direttore Generale Asrem di avere notizia circa lo stato sanitario dei pazienti al fine di garantire un ricovero in sicurezza per questi e per i pazienti già presenti nella struttura nonché per il personale sanitario. Nella comunicazione rimasta inevasa, si richiedeva al Presidente della Regione ed al Direttore Sanitario che i pazienti venissero collocati nella struttura solo dopo l’esito negativo del secondo tampone e che fossero adottate tutte le cautele necessarie. Il sottoscritto ha appreso solo successivamente al ricovero che i pazienti non erano stati sottoposti a nessun controllo preventivo dello stato di salute e sempre in via ufficiosa, il giorno dopo, è venuto a conoscenza che gli stessi sono stati sottoposti al secondo tampone, il cui esito è risultato positivo. Pertanto, ogni responsabilità per quanto concerne la procedura nonché la gravità di quanto accaduto verrà portata all’attenzione della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino. Si chiede al Presidente della Regione, Donato Toma, ed al Direttore Generale della Asrem, Oreste Florenzano, di mettere con massima urgenza in sicurezza i ricoverati positivi e ancor di più quelli non positivi ed il personale sanitario. Si chiede di fornire al nosocomio di Larino tutta l’attrezzatura necessaria a gestire i pazienti positivi al covid19 ed il personale medico adeguato e di procedere al tampone per tutti i pazienti ed il personale medico dell’ospedale».Infine, come anticipato, gli anziani sono stati prelevati dal Vietri con ambulanze della Croce Rossa di Roma. Portati in 5 a Venafro e uno al Cardarelli.

La dottoressa Marra rompe gli indugi: «Salvaguardata la salute di tutti»

Sulla questione degli anziani trasferiti dalla casa di riposo di Cercemaggiore e risultati poi positivi al Covid-19 arriva la precisazione della dottoressa Anna Marra, medico della Casa della Salute di Larino. «A causa del diffondersi di voci tendenziose e diffamanti che seppur indirettamente mi chiamano in causa in relazione alla vicenda della positività riscontrata al Sars.CoV-2 su cinque dei sei anziani di Cercemaggiore trasferiti venerdì 3 aprile nella Residenza Sanitaria Assistenziale della Casa della Salute di Larino, tengo a precisare che il mio comportamento, nel corso delle giornate intercorse tra l’arrivo dei pazienti nella Casa della Salute, l’attesa e l’esito del test effettuato sui medesimi, è stato improntato al senso di responsabilità e alla massima cautela possibile; ciò allo scopo di salvaguardare la salute di tutti i pazienti ricoverati e degli altri operatori sanitari in servizio. Preciso innanzitutto che le sei persone anziane trasferite nella mattina di venerdì 3 aprile dalla casa di riposo di Cercemaggiore alla Casa della Salute del Vietri di Larino, sono passate dall’ingresso principale della Rsa ma indossavano la mascherina di protezione. Io mi sono attenuta al rispetto scrupoloso delle disposizioni impartite dalla direzione sanitaria dell’Asrem e a partire dalle ore 11.30 di venerdì 3 Aprile fino a ieri mattina, mi sono dedicata interamente alla cura e all’assistenza degli anziani, evitando quindi di entrare in contatto con altri pazienti già ricoverati nella Residenza sanitaria assistenziale. Un comportamento che ho assunto in tutto l’arco temporale trascorso tra l’attesa e il risultato del tampone a cui gli stessi anziani sono stati sottoposti, con esito positivo confermato per cinque di loro. Non appena mi è stato comunicato il riscontro del test mi sono immediatamente posta in isolamento precauzionale, evitando contatti all’interno e all’esterno della struttura. Questa precisazione è dovuta contro chi in queste ore sta diffondendo notizie allarmanti e per giunta diffamanti e lesive nei confronti della mia persona e della mia dignità e onorabilità professionale, che difenderò in tutte le sedi».

 

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