Secondo l’amministrazione comunale di Riccia, il Consiglio di Stato, con una ordinanza pubblicata il 28 agosto scorso, «ha scritto la parola fine alla realizzazione della centrale in località Piana della Meila».
I giudici amministrativi romani, a cui la società che si è vista negare il permesso di realizzare un impianto di biometano si erano rivolti, ha respinto l’appello cautelare proposto dalla stessa società (Agrimetano Sud Srls) per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tar Molise, che – spiegano dal Municipio – «non aveva concesso la sospensiva al provvedimento adottato dal Suap del Comune di Riccia nel quale si dichiarava inefficace la Pas-Scia per dichiarazioni mendaci e il conseguente diniego alla realizzazione della centrale».
In realtà l’ordinanza del Consiglio di Stato segna un importante punto a favore dell’amministrazione, ma non è ancora detta l’ultima parole. Gli stessi magistrati di Palazzo Spada, infatti, motivano la decisione affermando che «dagli atti impugnati non deriva, allo stato, un pregiudizio grave e irreparabile in quanto sono previsti altri bandi per la partecipazione alle procedure competitive per l’attribuzione degli incentivi sul biometano […] e, in ogni caso, l’eventuale riduzione della chance di tale partecipazione è un danno risarcibile per equivalente monetario. […] peraltro le questioni dedotte necessitano dell’esame proprio della sede di merito, per cui il Tar (Molise, ndr) ha già fissato l’udienza pubblica del 10 aprile 2024».
Va da sé che tra poco meno di un anno il Tribunale amministrativo del Molise, entrando nel merito, potrebbe adottare ogni possibile decisione.
Ma vi è di più. Il Suap ha revocato le concessioni dopo aver rilevato dichiarazioni mendaci circa il possesso della società di alcuni permessi che la stessa ha poi nel tempo ottenuto. Non si può dunque escludere che l’azienda possa tornare alla carica con una nuova istanza, questa volta corredata della documentazione necessaria.
La stessa Agrimetano Sud scrive infatti rivolgendosi all’amministrazione comunale, «ci è doveroso chiarire che al Consiglio di Stato la nostra società si era appellata per la convocazione d’urgenza dell’istruttoria da parte del Tar, in relazione ai futuri adempimenti Pnrr. Il Consiglio di Stato nella sentenza di ieri (28 agosto, ndr) non ha ravvisato la sussistenza di tali motivazioni d’urgenza e pertanto ha rigettato la nostra richiesta, cosa che nulla ha a che vedere con l’udienza in giudizio fissata dal Tar il 10 aprile p.v. che rimane pertanto confermata. La procedura non dunque affatto conclusa, ma è rimandata alla succitata udienza del Tar di aprile 2024. Impregiudicata rimane inoltre la nostra facoltà di ripresentare lo stesso identico progetto con una procedura ex novo come il vostro stesso responsabile Suap dottor Cefaratti ci dà facoltà, avendo il progetto ottenuto tutti i pareri favorevoli richiesti».
Agrimetano Sud non nasconde affatto le sue intenzioni: «Al progetto, pertanto – scrivono dalla società –, non è per nulla detta la parola fine, ma rimane assolutamente vivo e nei nostri piani aziendali. Chiediamo cortesemente di evitare in futuro ulteriori inesattezze nell’illustrazione dei fatti».

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