Daniele si era trasferito a Cercemaggiore per mettere su famiglia con la fidanzata che gestiva un’azienda agricola. Un annetto fa aveva perciò lasciato Gambatesa che oggi piange la sua prematura scomparsa e lo ricorda come un giovane buono e lavoratore soprattutto. Faceva l’agricoltore, il taglialegna, «ha lavorato anche con il Comune» dice la sindaca Carmelina Genovese che ha proclamato per oggi il lutto cittadino in segno di cordoglio e vicinanza alla famiglia del 34enne morto di Covid. Per tutto il giorno le bandiere saranno esposte a mezz’asta in municipio e in tutti gli edifici pubblici, l’invito alla cittadinanza ad osservare un minuto di silenzio per la più giovane vittima molisana. Daniele era forte, faceva mestieri pesanti e non aveva alcuna patologia pregressa. Eppure il virus, che qualche settimana fa ha bussato alla sua porta senza alcun preavviso, se l’è portato via domenica sera. Qualche ora prima i medici del Cardarelli avevano perfino accennato ad un lieve miglioramento. Più tardi quella maledetta telefonata: Daniele non ce l’ha fatta. Stamane l’ultimo saluto, in forma strettamente privata, al cimitero di Gambatesa. A rappresentare l’amministrazione e la comunità, fortemente scossa, ci saranno solo alcuni volontari della Misericordia. Non è il giorno delle polemiche. Tuttavia la morte di Daniele pone alcuni interrogativi che finora non hanno avuto risposta. In uno sfogo reso pubblico anche sui social, la sindaca invita a reagire. «La notizia del decesso per Covid del giovane Daniele ha scosso nel profondo i nostri animi. La perdita della vita, qualunque sia l’età della persona, è sempre fonte di dolore. Il dato allarmante – rimarca però Carmelina Genovese – e non più accettabile, invece, è il numero dei morti per Covid. Oltre 400 molisani hanno perso la vita e tra questi vi sono ormai tanti giovani».
Di fronte a tale evidenza il dovere morale è quello di reagire, di non restare in silenzio. Ma con un sistema sanitario in ginocchio, allora «l’unica arma è il vaccino». Il tempo però non è un alleato. Bisogna fare in fretta per evitare di piangere altri giovani come Daniele. E allora la sindaca chiama in causa chi gestisce il piano vaccinale.
«Noi siamo pronti a fare la nostra parte – dice la prima cittadini di Gambatesa – se solo avessimo risposte da parte di chi è chiamato a gestire il piano vaccinale. Con nota dell’11 marzo 2021 abbiamo comunicato all’Asrem e alla Regione Molise la disponibilità del comune di Gambatesa a mettere a disposizione una struttura mobile per la somministrazione del vaccino e a garantire tutta la necessaria attività di supporto alla logistica tramite i volontari della Misericordia, già impegnati in varie attività di supporto ai più fragili. Alcuni tra i medici di base operanti sul territorio hanno già aderito al protocollo di intesa tra la Regione Molise e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, dichiarandosi disponibili ad effettuare la somministrazione in loco del vaccino. Ad oggi però nessuna risposta è pervenuta da parte di tutti i destinatari della missiva. So che non è il momento delle polemiche, ma non è accettabile che, di fronte al dramma che stiamo vivendo, la Regione Molise e l’Asrem neppure sentano il dovere di dare una risposta a chi si mette a disposizione per cooperare. È questo un atteggiamento che offende chi in prima persona sta vivendo il dramma della perdita dei cari ma anche tutti noi altri esposti ogni giorno a rischio. Occorre una programmazione seria del piano vaccini, nella quale va assolutamente valorizzata la disponibilità dei comuni. Chiedo con forza un cambio di passo alla Regione Molise e all’Asrem. Disponete di apparati ben più sostanziosi di quelli in forza ai piccoli comuni, che vanno avanti grazie all’impegno personale degli amministratori. Metteteci nella condizione di cooperare per il bene di tutti e per porre argine a questa tragedia. Faccio appello al presidente della Regione, al direttore Asrem e a tutti coloro che in ambito sanitario hanno ruoli di responsabilità affinché si utilizzino in modo proficuo tutte le risorse a disposizione. Noi ci siamo. Ora tocca a voi. Non c’è più tempo da perdere» chiude la sindaca di Gambatesa.

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