Una morte che sopraggiunge nel momento in cui il paese è tornato Covid free e, forse, proprio per questo appare ancora più ingiusta. Nicola Di Mario, 52 anni, giovedì sera ha perso la sua battaglia. Il virus se l’è portato via senza che potesse salutare per l’ultima volta i suoi cari. Se n’è andato da solo, senza una carezza, senza un abbraccio o una parola di conforto, come tutti i morti di questa terribile pandemia. Da qualche settimana era ricoverato nella terapia intensiva del Cardarelli. L’attesa di sapere che le sue condizioni di salute migliorassero è durata giorni. Ma la speranza dei suoi familiari di riaverlo di nuovo a casa si è infranta due sere fa. Autotrasportatore, Nicola girava in lungo e in largo l’Italia e tornava a Torella solo il fine settimana.
Faceva parte di quella categoria di lavoratori che non si è fermata nemmeno nel primo lockdown. L’ultimo viaggio a Piacenza e poi a Torino. Al rientro aveva scoperto di aver contratto l’infezione. Le sue condizioni poi erano peggiorate fino al punto che era stato necessario ricoverarlo in ospedale.
Oggi la comunità torellese si unirà in un abbraccio ideale per l’ultimo saluto. Al cimitero questa mattina ci saranno solo i parenti stretti. Nicola lascia la moglie, un ragazzo di 21 anni e una bambina che fa la quarta elementare.
Intanto il bollettino di ieri conferma la tendenza: la curva continua a flettere. Nelle ultime 24 ore accertate 33 infezioni, di cui 5 a Riccia, con un tasso di positività al 5,8%. Per fortuna il numero dei guariti supera quello dei positivi: 41 le persone che hanno sconfitto la malattia. Tre i decessi in tutta la regione.

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