Un Consiglio comunale dai volti differenti, quello di ieri sera a Termoli. Il primo, più veloce, appena una ventina di secondi, ha riguardato le dichiarazioni del sindaco Francesco Roberti, che ha voluto ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicini in quei momenti difficili seguiti al ricovero all’ospedale San Timoteo di Termoli, ma anche ribadito la necessità di andare avanti perché il Molise e il basso Molise hanno bisogno di risposte. Subito dopo, il “gelo” in casa Fratelli d’Italia (e non solo). Il presidente del Consiglio comunale, Annibale Ciarniello, ha reso nota l’avvenuta costituzione di un nuovo gruppo consiliare, denominato “Molise in Azione”, la stessa insegna utilizzata ieri sera, proprio nelle stesse ore, a Campomarino, per una iniziativa locale con l’europarlamentare Vincenzo Sofo. Molise in Azione costituito da Alberto Montano, consigliere di Fdi, e da Francesco Rinaldi, che era appartenente al gruppo di Forza Italia. Montano, unico dei due presente in aula, ha fatto riferimento proprio alla amicizia radicata con Rinaldi, di cui evidentemente auspica chiarimento in maggioranza, da cui si è allontanato, ma ribadendo che entrambi rimarranno nei rispettivi partiti. Una scelta, quella del gruppo autonomo, dettata da motivi tecnici e personali, ma non politici. Nessuna fibrillazione nel centrodestra, dunque, secondo le rassicurazioni dell’ex sindaco, che ha pure garantito pieno sostegno al candidato presidente della Regione Molise, Francesco Roberti. Al momento in cui Montano è intervenuto, il capogruppo di Fdi Basso Antonio Di Brino non era in aula, appena entrato, messo a conoscenza dell’accaduto, non l’ha presa bene, poiché non ne sapeva nulla. Di Brino, anche ricordando ai presenti fatti storicamente avvenuti nel 1999, su vecchi cambi di casacca, quando abbandonò la sua formazione d’elezione per passare a Forza Italia, si dimise, ha invitato per coerenza Montano (che 24 anni fa era primo cittadino) a fare lo stesso, sottolineando che Fratelli d’Italia non è incline ai cambi di casacca. Montano l’ha subito rintuzzato questo attacco, dicendo che l’adesione a Fdi è chiara e certa, anche se la reazione di Di Brino ha confortato quella che è stata la sua scelta. Subito dopo, si entra nel merito del Consiglio monotematico sulla sanità, su istanza del M5S e della Rete della Sinistra, con un unico intervento esterno, della pediatra Giuliana Senese. Contributo avvenuto dopo una conferenza dei capigruppo. La Senese ha parlato di commissariamento, che non ha prodotto effetti positivi, del modello di sanità che occorrerebbe adottare, per sgravare quello ospedaliero, così come dell’esperienza Covid. Parola, poi, ai presentatori della mozione, Marcella Stumpo e Nick Di Michele, poi intervenuti anche Angelo Sbrocca, Fernanda De Guglielmo, Basso Antonio Di Brino, Daniela Decaro. In discussione il “merito” della mozione, che si basava sulla carenza di medici in Rianimazione, tamponata coi medici venezuelani. Una discussione che ha riguardato accorgimenti formali, valutazioni di titoli di studio. Quindi, parola al sindaco Francesco Roberti, a cui tutti si sono rivolti affinché faccia qualcosa di concreto per affermare quanto meno che l’ospedale San Timoteo non chiuda. «La sanità non ha colore politico, serve a tutti e io ne sono la dimostrazione. Da quando ho avvertito dolore a quando sono andato in ospedale sono trascorse due ore. Non vado a risolvere i problemi della sanità molisana, non è per questo che dovete andare a votare». Poi, Roberti, parla dell’ordinanza del Consiglio di Stato del compianto Franco Frattini, che mise la faccia su emodinamica. «Al Molise non è stato dato quello che necessitava». Un’idea ce l’ha, ha detto Roberti: quella di formare nuovi medici con l’UniMol. Nuova conferenza dei capigruppo, modifica del dispositvo alla luce delle novità delle ultime settimane e il Consiglio che impegna il sindaco sul San Timoteo.

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