Il nuovo corso della sanità molisana, con un presidente della Giunta regionale di Termoli, come Francesco Roberti, sicuramente si misurerà nelle dinamiche relative all’ospedale San Timoteo, quello più a rischio dei tre che compongono l’attuale rete Hub-Spoke tra Cardarelli, Veneziale e appunto il nosocomio di viale San Francesco. Quand’era solo sindaco, Roberti non lesinò anche dure prese di posizione, anche in sede giudiziaria amministrativa, per difendere le prerogative dell’ospedale adriatico. Oggi, con manager e dirigenti scelti alla guida dell’Asrem, è chiaro che tutti si attendono come dalle parole si passi ai fatti. Apprezzato il percorso di conoscenza e confronto che il direttore generale Di Santo, assieme al direttore sanitario e amministrativo, stanno compiendo sul territorio e nei presidi ospedalieri. Curiosità aveva suscitato il sopralluogo della corsa settimana, forse solo propedeutico all’incontro di mercoledì mattina, dove l’Asrem ha ribadito che l’obiettivo è fare dell’ospedale San Timoteo di Termoli una eccellenza: è questo uno degli obiettivi perseguiti dall’Azienda sanitaria regionale del Molise. «È una sfida difficile ma non impossibile – ha ribadito il direttore generale Asrem, Giovanni Di Santo, in occasione dell’incontro che, ieri, si è tenuto nel nosocomio costiero con il personale della struttura – Bisogna abbattere la mobilità passiva valorizzando le professionalità – ha aggiunto – ma soprattutto è fondamentale avere un attento controllo di gestione. Ciò vuol dire che ciascun ‘dato’ deve essere tracciato, essere al centro affinché nulla venga vanificato, per una contabilità analitica che racconti quanto ciascun reparto produce, quanto spende e che tipo di prestazioni vengono erogate. Una fotografia in tempo reale, con indicatori che rappresentano dei punti di riferimento e che devono assolutamente rispondere ad esigenze e parametri ministeriali. Dunque, l’ormai operativo cruscotto va alimentato anche per ben comprendere dove intervenire e quali investimenti attuare. Resta la necessità di implementare il personale e per questo stiamo andando avanti con più procedure concorsuali, immaginando diversi percorsi per diventare sempre più attrattivi. Con determinazione e spirito di squadra bisogna fare bene per il bene di tutti». «Avere i dati di produzione – ha rimarcato il direttore amministrativo, Grazia Matarante – vuol dire avere uno strumento di governance, avere la situazione sotto controllo. Bisogna seguire e tracciare i pazienti in tutto il percorso, fino alle dimissioni, chiudendo la cartella clinica e caricando i dati, non dimenticando che le nostre performance saranno poi ‘valutate’. Intanto, la nostra Direzione strategica sta lavorando su tutti i fronti perché offerta e domanda sanitaria tornino ad essere protagoniste delle strutture territoriali». Spazio, inoltre, alla cartella clinica informatizzata e quindi alla telemedicina e nello specifico alla tele-refertazione, che dovranno coprire a tappeto il territorio. Intanto, dai dati presentati, si evince che al San Timoteo sono presenti 123 posti letto. Nel 2023, sono stati effettuati 4.242 ricoveri, con complessivamente 29.818 giornate di degenza. Numeri che testimoniano l’attività compiuta in ospedale, ma il rendez-vous di 48 ore fa voleva anche restituire fiducia a operatori e al territorio, mettendo in evidenza i propositi di rivitalizzazione dello stesso presidio, come mostrano anche i concorsi dei primariati e il ripristino delle Uoc in taluni reparti.

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