Dopo Pasqua e Pasquetta, a Termoli si celebra e si festeggia la ricorrenza della Madonna della Vittoria, meglio conosciuta come “Madonna a Lungo”, e oggi si effettua il Quarto Pellegrinaggio.
L’iniziativa consta in una marcia di fedeli che si muoverà partendo da piazza Duomo alle ore 6, con fermata intermedia di preghiera presso il santuario “Madonna delle Grazie” e arrivo previsto al santuario “Madonna della Vittoria” alle ore 7.45 e alle 8, col vescovo Gianfranco De Luca, si celebrerà la Messa del Pellegrino.
Le altre messe durante la giornata si terranno alle 9.30 per tutti i defunti e i vivi amici del Santuario, alle 11 Messa per tutti, alle 16 messa con benedizione per i bambini; ore 18 Messa solenne di chiusura della festa. Poi con la speranza di poter avere sotto il profilo meteo una bella giornata, ci saranno le solite bancarelle di giocattoli, noccioline americane e altro. Indubbiamente nulla a che vedere di quello che accadeva decine e decine e più di anni fa quando il martedì dopo Pasqua era per i termolesi una festa più sentita della Pasqua stessa.
La Madonna della Vittoria, come si chiama il santuario posto poco fuori la città a confine immediato con il territorio del comune di San Giacomo degli Schiavoni, sorge lì già dal 1545 unitamente ad un convento di frati cappuccini. Le cronache raccontano che proprio lì, in quel periodo d’invasioni turche, con coraggio e tenacia fu respinto un tentativo di sopraffazione da parte delle genti turche.
Furono distrutti in parte il convento e il santuario, ma furono risparmiate vite umane. E’ facile associare questo scampato pericolo con la celebrazione annuale che ricordava il felice momento della respinta dell’avanzata degl’infedeli. Un antico quadro, raffigurante la Madonna della Vittoria, accoglie tutti coloro che, per nuclei familiari, singoli o in comitive ancora oggi, ogni martedì dopo Pasqua, si recano a fare una scampagnata e trascorrere del tempo nei pressi del santuario che viene visitato e offre la possibilità di partecipare alle Sante Messe che vengono celebrate in diverse ore del giorno per concludere con quella più solenne celebrata dal Vescovo diocesano che interviene, ogni anno, per salutare ed incontrare i tantissimi pellegrini e gitanti che ivi si recano.

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