Delle tante esperienze vissute in questo mese e mezzo di emergenza Covid-19 anche in Molise c’è quella di chi è andato in settimana bianca a Campitello di Fassa, partiti nelle ore in cui stava esplodendo il caso Codogno-Vo’ Euganeo. Sono trascorse quasi sette settimane dal rientro in Molise, non a tutti è andata bene, come purtroppo sappiamo. Ma c’è chi, per fortuna non ha subito contagi, o non ne avrebbe subiti. Il condizionale è d’obbligo, poiché di tamponi non ne sono stati fatti. Ci scrive Stefano Pinti.
«Vogliamo fare un appello a tutta lo collettività di Termoli e del Molise. Non si capisce perché in Molise non si effettuano i tamponi. Non si capisce perché ci si preoccupa più di isolarsi che di prevenire. Ci sono diverse realtà di altri stati come la Corea che mappando in modo sistematico tutta la rete dei contagiati si è riusciti a contenere il virus e a ridurre i contagi. Nel Veneto, regione italiana tra le prime ad essere contagiate con Vo’ una delle prime zone rosse oggi sta contenendo il contagio e addirittura riducendo i casi di decesso al 3% rispetto al 10 % della Lombardia. Senza voler fare polemica ma anzi partecipare attivamente alla sanità pubblica in modo attivo e con molta attenzione senza voler compromettere il fragile sistema sanitario regionale e soprattutto l’ospedale di Termoli completamente sanificato. La riflessione sorge spontanea ma la prevenzione aiuta e migliora la sanità dei cittadini? Fare i tamponi aiuta a mappare il virus e fare azioni più mirate ? Tenere la situazione Covid19 sotto controllo puoi farci anticipare il rientro alla normalità in tempi più brevi? Oggi qualche struttura sanitaria privata, in Termoli ha introdotto un Test sierologico che da un importante contributo a verificare la realtà del contagio e soprattutto concede la possibilità a tutti di conoscere la propria condizione di salute… invitiamo ad approfondire il test sierologico, anche se molto contestato, confermano la presenza o meno della positività al Covid-19 con Anticorpi IgM e se si è immunizzati con la presenza si anticorpi IgG. Queste sono riflessioni che vi esortiamo a fare insieme a noi, confrontiamoci con altre realtà, usiamo buone pratiche, prestiamo la massima attenzione tutti insieme, noi siamo la sanità».

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