La sessione più importante dell’anno, quella sul Bilancio, inaugura l’era della connessione remota in Consiglio comunale. Assise parzialmente dal vivo e parzialmente in video-conferenza, per rispettare le norme anti-Covid, ma non sono mancate le stilettate e le prese di posizione. Il consiglio si è aperto con la richiesta, da parte del consigliere di maggioranza Annibale Ciarniello, di un minuto di silenzio per le vittime di Covid-19 e, in particolare, in ricordo di Salvatore Cannarsa «con cui se ne è andato un pezzo di Termoli». ha commentato Ciarniello.
Sulla questione incarichi, è intervenuto il consigliere pentastellato Di Michele che ha chiesto l’implementazione dell’ufficio legale: «Non è possibile dare incarichi ad avvocati esterni per portare avanti incarichi più o meno importanti, soprattutto dinanzi al giudice di pace. Dare incarichi ad avvocati che non sono nemmeno termolesi non mi sembra opportuno». La mozione è passata a maggioranza dei voti (16), con la sola esclusione della minoranza che ha deciso di non partecipare al voto (8).
Il secondo ordine al punto del giorno, l’alienazione degli immobili (in particolar modo delle due scuole Nautico e Schweitzer), ha acceso la discussione, con aspre critiche da parte soprattutto della minoranza. A prendere la parola dapprima Marcella Stumpo (Rete della Sinistra) che ha posto l’attenzione sul costo (meno di 6milioni di euro) posto per la vendita delle due strutture. A seguire la consigliera dei Cinque Stelle Daniela Decaro che ha espresso perplessità sulle rassicurazioni avute in IV Commissione: «Non possiamo fidarci delle parole dell’amministrazione che non vuole procedere all’alienazione delle scuole. Le nostre preoccupazioni riguardano i problemi strutturali di questi due edifici che, attualmente, sono comunque utilizzati (Sae 112 e palestra, oltre alla scuola)».
Forti le parole della consigliera di minoranza Manuela Vigilante che ha puntato il dito contro alcuni consiglieri, ora in maggioranza, che in passato avevano espresso contrarietà all’alienazione delle scuole: «Questa amministrazione ha riproposto lo stesso piano di alienazioni, allegando a proposta la stessa stima predisposta dall’architetto Mandrile nel 2018 che noi, con la nostra amministrazione allora guidata da Angelo Sbrocca, abbiamo votato in bilancio 2019. Lo abbiamo appreso con sorpresa, visto che questo piano di alienazione è stato fortemente contestato dai consiglieri, ora in maggioranza, Antonio Di Brino, Annibale Ciarniello e Michele Marone mentre sedevano tra file opposizioni. Ricordo ancora la conferenza stampa di dicembre 2019, in cui gli stessi accusavano l’allora sindaco Sbrocca di voler svendere questi edifici. Ebbene oggi, questi stessi consiglieri ora in maggioranza, sono pronti a votare favorevolmente lo stesso piano delle alienazioni anche se, per giustificarsi, continuano a dire di non essere d’accordo alla vendita e che il valore dei beni è troppo basso. Ma allora, perché oggi li avete nuovamente inserti in piano alienazioni? Non c’è una norma che vi obbliga a farlo? Perché non avete dato nuovamente l’incarico alla struttura per avere una nuova stima? Ci aspettiamo un voto contrario da parte vostra, soprattutto da chi lo ha attaccato quando era in minoranza». A prendere la parola, per ultimo e come chiarimento, è stato il primo cittadino che ha commentato: «Inserire gli immobili in un piano di alienazione non significa venderli, può significare valorizzarli. In seguito l’amministrazione ne valuterà la valorizzazione». Il secondo punto all’ordine del giorno è stato approvato con 19 voti favorevoli e 5 contrari (Bovio, Decaro, Di Michele, Stamerra, Stumpo). Sul piano delle opere pubbliche, previsto nel triennio amministrativo 2020-2022, la minoranza ha chiesto al sindaco Francesco Roberti di sistemare il tiro sulla programmazione, soprattutto in virtù delle reali necessità della cittadinanza che, a causa dell’emergenza sanitaria, sono mutate e in seguito al minore ingresso di introiti nelle casse comunali a causa della pandemia. A smuovere le coscienze ci ha pensato il pentastellato Di Michele, su cui il primo cittadino si è trovato d’accordo: «Dovreste tornare alle reali difficoltà che stiamo vivendo in questo momento. Parlare di opere che, nostro malgrado, non potranno essere portate a compimento visto il carattere finanziario, non può essere una panacea dei desideri dei cittadini. Converrebbe ridimensionarci, affrontando le reali necessità dei cittadini termolesi come le strade da rifare o la dislocazione del depuratore del porto. Facciamo un elenco di cose fattibili che allievino i disagi dei cittadini».
Sulla questione è immediatamente intervenuto l’ex sindaco Angelo Sbrocca che ha focalizzato l’attenzione su tre punti, chiedendo alcuni chiarimenti e ricalcando la mano sul fatto che il piano segua la falsa riga di quello proposto proprio dalla sua amministrazione: «Aver tolto la riqualificazione del centro di Termoli dal piano delle opere pubbliche (tunnel in primis, ndr) serve solo a buttare fumo negli occhi, vista la querelle giudiziaria in atto con la ditta affidataria e la non revoca, da parte del Comune, degli atti amministrativi in autotutela – ha esordito l’esponente di VotaxTe – Il Comune non si è attivato a procedere alla VAS ed alla VIA così come stabilito dalla sentenza del Tar, questo senza accennare al referendum, come promesso in campagna elettorale e sancito dal consiglio comunale». Di qui anche la richiesta dell’atto citato nella scheda F del piano triennale.
In discussione anche il problema finanziario: «Da dove provengono le risorse, tra cui le 500mila per il depuratore del porto? – ha chiesto ancora Sbrocca – Dalla Regione? Esiste un atto di devoluzione di queste risorse? E se sì per quale importo?». E poi il rifacimento delle strade ed i criteri di selezione che hanno spinto l’amministrazione a preferire alcune arterie rispetto ad altre: «Non voglio entrare nel merito della scelta, è giusto che chi amministri faccia le proprie scelte che poi verranno giudicate dai cittadini, ma tali opere sono state inserite nell’elenco per euro 300mila la prima (via Saba e via Ungaretti) e 378mila 298,36 euro la seconda (opere di urbanizzazione a scomputo di via Mar Mediterraneo). Su quest’ultima, però, non esiste nessuna convenzione urbanistica che legittimi opere a scomputo. Se non vi è nessuna convenzione o titolo abilitativo, com’è stato possibile inserire nel bilancio questa voce?». Domande a cui ha tenuto a rispondere il sindaco Roberti che ha assicurato che il depuratore sarà dismesso, mentre per ciò che riguarda il tunnel «stiamo definendo la migliore procedura per uscire dal tunnel».
Sulla questione tunnel, ancora viva tra le aule di Palazzo Sant’Antonio, è intervenuta anche la consigliera Marcella Stumpo: «In Commissione ho fatto notare che nella scheda con la quale viene stralciata la realizzazione del progetto, si prevede che l’abbandono dell’opera vada motivato e non solo attraverso un pronunciamento politico, ma da un punto di vista più concreto per evitare eventuali richieste di risarcimento, anche perché le motivazioni ci sono, visto che è venuto meno il finanziamento». Anche per questa decisione la minoranza si dimostra compatta, scegliendo di non partecipare al voto. La proposta passa con 16 voti favorevoli ed 8 non partecipanti alla votazione. Nello specifico il prospetto riguarda le suddette opere, esplicate dall’assessore competente in materia Vincenzo Ferrazzano: sistemazione e bitumazione del maggior numero possibile di strade cittadine, dotazione di strade di urbanizzazione da creare nei quartieri tutt’oggi sprovvisti (Colle Della Torre e Contrada Pantano Alto), ristrutturazione ed implementazione degli edifici scolastici, delocalizzazione del depuratore del porto nell’area di Pantano Basso, riqualificazione di via Umberto Saba e di via Ungaretti, la pista ciclabile litoranea Campomarino-Montenero di Bisaccia, finanza di progetto per l’ampiamento e la gestione del cimitero comunale, miglioramento degli accessi al Parco Comunale e del sito turistico del Borgo, completamento viabilità ciclabile tra parco e lungomare sud, ristrutturazione dello stabile dell’ex caserma dei carabinieri, dismissione e delocalizzazione del depuratore del porto, completamento della copertura della discarica di Pantano Basso, realizzazione di 120 loculi prefabbricati, interventi di riqualificazione e di riparazione di strade e marciapiedi, riqualificazione intradosso impalcato del viadotto di via Corsica, realizzazione parcheggi di scambio nell’area di via Martiri della Resistenza, ricucitura tratti ciclabili isolati e riqualificazione delle ciclabili esistenti, installazione pensiline, paline e digitali biglietterie elettroniche, interventi caserma Polizia Locale per trasferimento uffici Giudice di Pace, opere di urbanizzazione primaria in via Mar Mediterraneo, miglioramento sismico scuola via Maratona e di tutti gli edifici scolastici (via Po, Principe di Piemonte, Rio Vivo, via Montecarlo, via Tremiti, via Catania) «Manca Difesa grande perché oggetto di un finanziamento ottenuto di 1milione e 300mila euro», ha chiarito Ferrazzano, efficientemente energetico palazzo municipale. Il Dup (documento unico di programmazione) 2020/2022 ha infiammato il consiglio comunale, tanto da richiedere una pausa di circa mezz’ora per la conferenza dei capigruppo. Ad infervorare gli animi sono stati dei refusi di stampa presenti alle pagine 26, 42 e da 70 a 75 del DUP, di cui l’Amministrazione è stata messa al corrente in diretta dal segretario, senza comunicazione preventiva ai consiglieri di minoranza e maggioranza, che ha portato la consigliera Vigilante a votare per la sospensiva della questione. Sospensiva respinta a maggioranza dei voti. L’emendamento tecnico è stato approvato con 16 voti favorevoli (maggioranza) e 9 voti contrari (minoranza). Dopo più di tre ore di discussione, i consiglieri hanno affrontato gli ultimi punti all’ordine del giorno riguardanti i debiti fuori bilancio. Una questione, quella finanziaria, che da sempre infervora le parti politiche e che di rado riesce a far trovare un accordo fra maggioranza e minoranza. Ad agitare l’opposizione, però, è stata la mancata discussione degli emendamenti presentati dal PD, dalla Rete della Sinistra e dai Cinque Stelle (che hanno fatto anche un’interrogazione questa mattina che verrà discussa nel corso della prossima assise civica) che sono stati giudicati non ammissibili e, dunque, immediatamente accantonati a causa di pareri tecnici negativi, ma non prima che il consigliere di minoranza Angelo Sbrocca giudicasse il bilancio «falsato ed inutile».
Alla base della querelle l’assenza, nelle voci che compongono il bilancio, di misure in favore delle famiglie bisognose in seguito all’emergenza Covid-19. L’ex primo cittadino ha infatti rimarcato la necessità di discutere dell’emendamento presentato in quanto «avrebbe consentito la riduzione delle indennità non solo del sindaco e della giunta, ma dell’intero consiglio comunale». Fondo che sarebbe stato destinato a famiglie ed imprese in difficoltà, soprattutto in vista della riapertura della quasi totalità degli esercizi commerciali prevista per la seconda metà del mese di maggio.
Il fondo a favore della crisi post coronavirus, non è stato l’unico argomento su cui la minoranza si è battuta. Dal bilancio sembra essere scomparsa la voce relativa allo sport, come ribadito dall’esponente di VoteXTe Andrea Casolino. Al coro di protesta si è aggiunto anche il pentastellato Di Michele che, dopo aver sottolineato la presenza di una quota da destinare al turismo, pari a 250mila euro, ha posto l’attenzione sulle restrizioni che non permetteranno un afflusso di visitatori come negli anni passati, non potendo organizzare eventi o feste, e quindi sulla possibilità di destinare questo denaro ad altro.
L’ultima parola, prima della votazione su bilancio e sul documento unico di programmazione che termina con i soli voti favorevoli della maggioranza (la minoranza ha deciso di non partecipare), è toccata al sindaco Francesco Roberti che ha esaminato le perplessità mosse dai banchi dell’opposizione, condividendone alcuni punti: «Le perplessità effettuate in questi interventi sono le stesse che anche noi abbiamo recepito, come quello preciso e puntuale fatto dal consigliere Sbrocca. Dobbiamo aspettare le direttive nazionali, in caso contrario diventa difficile immaginare il futuro. Lo stesso Governo continua a dire che il bilancio può essere slittato, ma che comunque va rispettato il Patto di Stabilità». Il primo cittadino ha confermato che le entrate prospettate prima dell’emergenza sanitaria non potranno essere reali, ma saranno «aleatorie. Non sappiamo chi rientrerà o chi sarà in grado di pagare le tasse. Man mano che andremo avanti dovremo ricalibrare il nostro bilancio, a seconda degli indirizzi ricevuti».

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