Continuano ad arrivare buone notizie sul fronte sanitario termolese: dopo i nuovi nati L113 ed il reperimento di pediatri, anche i papà possono tirare un sospiro di sollievo. Grazie alla richiesta mossa nei confronti del primario facente funzioni del reparto di Ostetricia e Ginecologia Bernardino Molinari, infatti, dal giorno 11 agosto i padri sono tornati a poter assistere alla nascita dei loro figli. A comunicarlo è il comitato MoliSaniTà L113 (Voglio Nascere a Termoli) che, in un recente post, scrive: «Si condivide che presso l’Ospedale San Timoteo di Termoli, in seguito alla richiesta del primario del reparto Ostetricia/Ginecologia, Bernardino Molinari, dall’11 agosto 2020, è stato ripristinato l’accesso dei papà in sala parto, per il parto spontaneo (per il parto Cesareo non sono mai potuti accedere in sala operatoria, quindi il tutto rimarrà invariato). Il tutto si svolgerà nel massimo della sicurezza e seguendo tutte le norme anti Covid19. Il momento irripetibile, emozionante e magico come la nascita dei propri figli, sarà nuovamente condivisibile. Sono, siamo felici di poter annunciare questa splendida notizia». Dicevamo dei pediatri, ebbene medici specialisti blindano per ora il reparto di Pediatria di Termoli, ma a quale costo? Con la delibera Asrem n. 454 del 30.07.2020 in perfetta conformità normativa l’azienda dispone per il pagamento di servizi sanitari (medici specialisti) per 8 turni di 12 ore ciascuno per complessive 96 ore al prezzo di 120 euro ad ora più iva al 22% con la spesa complessiva (1 mese circa) di circa 14 mila euro; costo omnicomprensivo cirtpornca 1550 euro a turno (12 ore) in ospedale a Termoli.
Un medico ospedaliero dipendente normalmente svolge 164 ore mensili ad un cifra enormemente più bassa. La sanità pubblica, già in deficit, è costretta a queste condizioni, dopo regolare procedura, per impedire e scongiurare giustamente l’interruzione di pubblico servizio. Chiunque ha a cuore la salute dei cittadini in questo caso avrebbe fatto altrettanto.
Ma per quanto tempo si potranno e dovranno prendere a malincuore questi provvedimenti?
E’ chiaro che la ristrutturazione del nostro sistema sanitario regionale con l’approvazione del nuovo Pos (Piano operativo regionale) non possono più attendere e lo Stato deve intervenire in aiuto della sanità molisana con provvedimenti a fondo perduto per abbattere e sanare la situazione di deficit definitivamente, situazione che altrimenti produrrà insostenibile ulteriori danni ed aumento dei costi unitari.
E’ come un cane che si morde la coda.
Il problema del nostro sistema sanitario molisano è squisitamente politico e richiede dei provvedimenti normativi nazionali idonei a cancellare il debito subito a causa di criteri di distribuzione dei fondi inadatti alle piccole regioni come il Molise.

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