Una splendida notizia, quella che giungeva ieri mattina dall’ospedale Bambino Gesù di Roma. Il piccolo di 6 anni trasportato venerdì pomeriggio da Termoli alla capitale con l’elisoccorso del 118 Abruzzo sta molto meglio. Siamo certi che questa evoluzione clinica farà tirare un sospiro di sollievo a tutti i nostri lettori (oltre che ovviamente, in primis, alla famiglia) e a tutti coloro che si erano adoperati affinché il bimbo in arresto cardiaco a Campomarino lido si salvasse. Tutti i valori del piccolo sono migliorati, anche se per cautela è rimasto sedato. Inoltre, lo stesso primario del presidio ospedaliero pediatrico specializzato per l’età infantile che si è occupato del caso ha espresso un plauso per come la vicenda è stata gestita “da manuale” all’ospedale San Timoteo e anche dal 118 che l’ha soccorso sulla spiaggia, tra il porto turistico Marina di Santa Cristina e il lido Lucio, visto che nel giro di due ore il paziente junior era già sull’elicottero. Ora l’auspicio di tutti è che il piccolo di 6 anni si riprenda al 100% al più presto. Un evento drammatico a cui auguriamo il lieto fine che comunque ha acceso di nuovo la discussione sulla validità dell’elisoccorso. «Finalmente si comincia a vedere l’intervento dell’elisoccorso a Termoli per trasferimento di un bimbo al Bambin Gesù di Roma (ma non era la prima volta, ndr). Un servizio che tanti anni si è cercato e che finalmente si concretizza». Questo il commento del dottor Giancarlo Totaro, martello pneumatico su questo ambito, anche se chi è intervenuto veniva dall’Abruzzo. «Un plauso a chi ha inteso prendere questa decisione che fa fare alla sanità molisana, nel campo dell’emergenza tempo dipendente, un salto nel nuovo secolo garantendo interventi salvavita non eseguibili con tempi utili con trasporto su gomma. Speriamo che questo sia un inizio di una nuova era fatta di efficienza per patologie tempo-dipendenti e si faccia una elisuperficie anche presso l’ospedale di Termoli ed Isernia». Ma Totaro, usando bastone e carota, fustiga rispetto alla Guardia medica. «Anche se purtroppo si rimane invece all’800 per le sedi di Guardia medica e non solo a Termoli, nonostante l’Air (che è una legge in vigore) da oltre 13 anni preveda la revisione, messa in regola e sicurezza mai avvenuta, recitando testualmente alla dichiarazione a verbale finale n. 9 che “la Regione Molise ad assicurare, a seguito di verifica da effettuare entro 6 mesi dalla data del presente accordo (trascorsi più di 13 anni), sedi idonee ed in sicurezza a tutti i medici di continuità assistenziale”, cosa che a tutt’oggi non è avvenuta. Quindi è un diritto del medico e del cittadino avere una sede idonea ed un dovere della Asrem assicurarla. Mi preme ricordare in questa sede che i medici di continuità assistenziale, tra tutti i medici, sono quelli che pagano il tributo più elevato alla sicurezza ambientale di servizio ed alla tutela personale, essendo quelli più pericolosamente esposti alle aggressioni fisiche ed alle molestie specie le dottoresse».

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