“Una diocesi per la pace”. È l’ultima iniziativa lanciata dalla Caritas di Trivento per sostenere la fine dei tanti conflitti in corso, a cominciare da quello che si sta combattendo in Ucraina, che ogni anno provocano migliaia di morti e distruzione. Il direttore don Alberto Conti ha scritto ai sindaci dei 40 comuni della diocesi invitandoli a porre sotto al monumento ai caduti la seguente frase di papa Francesco: «La guerra è una follia!. Per tutti i caduti dell’“inutile strage”, per tutte le vittime della follia della guerra, mai più guerre! Da ogni terra si levi un’unica voce: no alla guerra e alla violenza, sì al dialogo e alla pace!».
«Lo scoppio della guerra in Ucraina, con i conseguenti orribili massacri delle popolazioni civili – ha scritto don Alberto ai sindaci – ha prodotto nei Paesi dell’Unione Europea l’aumento vertiginoso e spesso strumentale delle spese militari. In Italia tale scelta ha contribuito a dissanguare la nostra economia togliendo fondi che potevano essere destinati allo stato sociale, ai Comuni, al Sud, alla sanità, alla scuola e alla previdenza. La guerra, che tanti immani disastri e distruzioni ha prodotto in Ucraina, ha finito, in modo indiretto e subdolo, con il rendere ancor più precarie le condizioni sociali di ampie fasce di popolazione in Europa e nel mondo, già duramente messe alla prova dalla pandemia. A fronte di uno scenario sociale così devastante e che non ci consente peraltro di ignorare le tante guerre dimenticate nel mondo, spesso alimentate dalla fornitura di armi dei nostri Paesi occidentali (tra cui spicca anche la nostra Italia), la Diocesi di Trivento – raccogliendo anche gli aneliti dei movimenti pacifisti – attraverso questa Caritas, in nome del Vangelo di Cristo, intende prendere un’iniziativa educativa che metta al centro il tema della pace e della nonviolenza. Per questo rivolge un appello a tutti i sindaci e consiglieri comunali della diocesi di Trivento, chiedendo di compiere un atto simbolico, e insieme coinvolgente e significativo, per esprimere in concreto la volontà di dare il proprio contributo dal basso alla promozione della cultura della pace. Di qui nasce la proposta di installare questa scritta alla base del monumento ai caduti dei Comuni facenti parte della diocesi di Trivento. Le parole del papa, alcune delle quali pronunciate davanti al Sacrario di Redipuglia, si pongono in perfetta sintonia con l’art. 11 della Costituzione italiana: “L’Italia ripudia la guerra come offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”. Si rileva inoltre che la stessa scritta è stata apposta alla base del monumento ai caduti di Monteleone di Puglia, e anche all’interno di una chiesa sacrario degli alpini, intitolata alla Madonna della neve, a Tolè (Vergato), in Emilia-Romagna, benedetta dal cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, attuale Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. I Comuni della Diocesi di Trivento, dunque, realizzando questa semplice iniziativa, potranno gettare tanti preziosi semi di pace nei loro territori e contribuire all’educazione alla pace e alla crescita della cultura della nonviolenza soprattutto tra le giovani generazioni. L’installazione alla base del monumento ai caduti della scritta papale di condanna della guerra in nome di un’umanità dialogante e pacifica consente di celebrare, nel profondo rispetto e ricordo dei morti, il valore della vita, nella consapevolezza che la guerra è portatrice di morte e se creiamo le condizioni perché nel mondo non ci siano più guerre, non ci saranno più ‘caduti’. Quei tanti giovani soldati morti in guerra sommessamente ci ricordano che la celebrazione della loro memoria è tanto più autentica e significativa quanto più orientata verso un mondo in cui la guerra venga bandita dalla storia, perché è stata proprio la guerra a falciare le loro giovani vite. Per queste ragioni, cari Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali di maggioranza e di minoranza, la Comunità ecclesiale di Trivento vi chiede di compiere in modo unitario, motivato e convinto questo atto di civiltà, che potrà contribuire a far crescere, intorno al monumento ai caduti, il livello di consapevolezza etica e civile del nostro popolo. La scritta di papa Francesco diventerà così un richiamo perenne anche per le generazioni future a non dimenticare mai che, considerato anche il rischio dell’arma atomica, solo la nonviolenza, e non la guerra, potrà salvare l’umanità. L’iniziativa pertanto potrà rappresentare uno dei modi più significativi e profondi per ricordare e onorare i caduti di tutte le guerre, affinché le ingiustizie, le menzogne, le violenze, gli orrori bellici, le “inutili stragi” non si ripetano più e il monumento ai caduti, nel testimoniare i lutti delle guerre e il sacrificio di interminabili schiere di morti, si trasformi in un simbolo di speranza e in un inno alla pace e all’unità della famiglia umana. Ringraziandovi per la vostra attenzione e sensibilità, in attesa di un positivo riscontro, porgiamo i più cordiali saluti».

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