Anche quest’anno monsignor Rosario Pio Ramolo, da 25 anni vescovo della Diocesi di Gorè in Ciad, è tornato per qualche giorno nella sua Limosano. Al termine della messa di domenica scorsa il parroco gli ha consegnato i soldi raccolti dai fedeli per i poveri della sua diocesi. «Durante la Santa Messa della domenica, celebrata da monsignor Rosario Pio Ramolo – informano i promotori di questa iniziativa – sono stati raccolti 1050,00 euro da donare al Ciad. A tale somma si aggiunge la donazione dell’associazione Magie di Filo di Limosano che ha raccolto una importante somma. Le offerte, consegnate al nostro vescovo, verranno utilizzate per aiutare le comunità del Ciad, destinandole soprattutto ai più fragili. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta di fondi per la grande generosità. Il vescovo si tratterrà a Limosano, suo paese natio, qualche altro giorno. Chi non ha potuto contribuire stamattina con una offerta, quindi, potrà ancora farlo. E ricordiamo, aiutiamo per aiutare. Perché il lavoro dei sacerdoti sia sostenuto dalle nostre piccole offerte. Perché donare arricchisce il cuore di chi lo fa. Perché un piccolo gesto può contribuire a compiere una grande azione. Grazie a tutti di vero cuore». Domenica scorsa monsignor Rosario Pio Ramolo, vescovo della Diocesi di Gorè in Ciad, ha celebrato la messa delle 11.30. Nato di Limosano da tanti anni presta la sua opera missionaria a Gorè, dove è stato nominato vescovo 25 anni fa. Gorè è una città del sud del Ciad che come si diceva è una delle nazioni più povere del mondo.
«Da sempre – spiegano i promotori della raccolta fondi – c’è una grande povertà, accentuata dai conflitti politici, religiosi e sociali che attanagliano il territorio. Tutto questo rende la vita molto difficile, gli abitanti sono in gran parte analfabeti, senza risorse lavorative e l’aspettativa di vita non arriva ai cinquant’anni. I ciadiani devono molto all’aiuto delle Missioni cattoliche, che da solo novant’anni sono arrivate nel Paese cercando di aiutare, di educare e di sostenere il progresso degli abitanti perché possano procurarsi il sostentamento di prima necessità. Grazie al lavoro dei sacerdoti dei religiosi e delle suore i bambini possono essere vaccinati, nutriti e scolarizzati e gli adulti riescono a trovare una occupazione e lavorare in maniera più produttiva. È una lotta quotidiana condotta in silenzio ma con grande tenacia».

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