Nei giorni in cui la nuova centrale turbogas di Presenzano – in provincia di Caserta ma al confine con Venafro – ha acceso i motori, Aldo Patriciello, eurodeputato molisano residente, appunto, nel Venafrano, ha scritto al ministro dell’Ambiente Picchetto Fratin, alla Procura di Isernia, all’Arpa Molise e al presidente Toma, chiedendo «provvedimenti che consentano di migliorare la situazione ambientale della piana di Venafro e di tutelare in maniera adeguata la salute dei residenti».
Patriciello, membro della commissione Ambiente al Parlamento europeo, definisce «drammatica la situazione ambientale della piana di Venafro dove, ancora una volta, le centraline di rilevamento delle polveri sottili hanno fatto registrare sforamenti dei livelli massimi di PM10».
Secondo il parlamentare, «i dati ambientali incidono in maniera determinante sulla mortalità prematura dovuta all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici e causano un costante incremento di malattie oncologiche e respiratorie nella popolazione locale nel totale assordante silenzio delle istituzioni».
Il deputato punta i riflettori anche sull’area dell’ex Fonderghisa, «attorno alla quale – afferma – vi sono da decenni ombre non dissolte che andrebbero dissipate nell’esclusivo interesse dei cittadini. Già negli anni ’90 – spiega Patriciello – il Mattino scriveva di carri armati provenienti dalla ex Jugoslavia carichi di uranio impoverito sciolti negli altiforni dell’acciaieria molisana. Rifiuti radioattivi contenenti arsenico e uranio di cui sarebbe pieno il suolo dell’area interessata e che in parte sarebbero stati smaltiti illegalmente nei terreni della piana di Venafro».
Infine, l’appello al governo e al ministro Pichetto Fratin affinché intervengano «a livello nazionale per trovare soluzioni e risorse che permettano a questo territorio e ai suoi cittadini di recuperare la dignità ambientale che meritano». Anche perché – conclude l’europarlamentare – «lo scenario ambientale potrebbe aggravarsi ulteriormente con la costruzione dell’impianto di biometano nella zona industriale di Pozzilli e con l’ingrandimento previsto del vicino termovalorizzatore di San Vittore».

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