winterline museo

La (sgradita) lettera di sfratto ‘esecutivo’ è arrivata. Lo Iacp di Isernia, tramite il commissario liquidatore Nicola Lembo, ha infatti scritto all’associazione Winterline di Venafro intimando formalmente i trenta giorni per abbandonare i locali di palazzo de Utris dove ha sede la spettacolare ed invidiata Mostra sulla Seconda Guerra Mondiale. Nella nota, il commissario si è anche ‘premurato’ di avvisare che “a giorni saranno disattivate tutte le utenze anche a servizio dell’unità immobiliare a Voi concessa i cui oneri sono a carico dell’Istituto”.
Insomma, la temuta lettera è arrivata senza che nessun politico o istituzione abbia effettivamente mosso un dito. L’ingegnere Lembo, nel ‘concedere’ trenta giorni alla onlus per liberare l’immobile concesso in comodato gratuito sette anni fa, ha altresì informato che “decorso inutilmente detto termine, nostro malgrado, saremo costretti ad intraprendere le conseguenti azioni legali”. Dunque, non si scherza più. L’iter non è stato fermato in tempo, e la sensazione è che ormai la frittata sia fatta…
Tuttavia, secondo il presidente dell’associazione Winterline, Luciano Bucci, qualcosa di concreto potrebbe ancora essere fatto ma, ha spiegato, “in Regione”. Dunque, “ben vengano le disponibilità dei locali del Gruppo Patriciello (nei giorni scorsi Primo Piano Molise ha riferito dell’offerta, ndr) ma nel ringraziare i Patriciello faccio notare che gli spazi sarebbero comunque insufficienti e, poi, i tempi sarebbero lunghi in quanto l’immobile è lungi dall’essere pronto. Quindi, meglio trovare una soluzione nell’ambito del Consiglio regionale dove, tra gli altri, siede Vincenzo Cotugno che ha sempre offerta la disponibilità ad aiutare l’associazione”. Bucci, pertanto, vuole atti e fatti concreti che gli consentano di non disperdere un patrimonio culturale immenso accumulato grazie al contributo volontario suo e dei soci della onlus. “Sembra che non si sia compreso il senso, il valore del Museo. Se non riusciamo a trovare accoglienza a livello locale, ci rivolgeremo ai media nazionali suscitando scandalo. Siamo anche pronti ad una raccolta firme, ma ora siamo molto amareggiati perché in 60 giorni (la prima lettera è infatti arrivata a Natale, ndr) si poteva evitare tutto ciò. Invece…”. Invece, la Regione non ha fermato lo ‘sfratto’ ed il Comune di Venafro non ha trovato alcuna soluzione alternativa, lamentano ancora da Winterline.
Adesso non resta che salire sulle barricate, “e lo faremo” promette un amareggiato Luciano Bucci. Che pure non si è mai dimostrato ostile allo Iacp. Anzi. Prima ancora della lettera di Natale, infatti, l’associazione aveva dimostrato la volontà di andare incontro alle esigenze dell’Istituto, magari anche “pagando le utenze e un affitto, purché si consideri che siamo una onlus”.
Insomma, ad inizio aprile salvo salvataggi dell’ultima ora si compirà lo scempio: “Vorrei che tutti capissero che diamo un servizio alla collettività, un pregio internazionale… Il disinteresse di enti locali e regionali però ci amareggia. Ci sentiamo traditi e abbandonati a tutti i livelli. Si parla tanto di cultura ma poi… forse gli amministratori non hanno ben compreso il valore del Museo”.
In ogni caso, com’è nel suo costume, Luciano Bucci è pronto a vendere cara la pelle. “In ogni caso noi abbiamo in mano comunque un contratto. Quello che stipulammo all’epoca con l’architetto Franco Valente. Quindi lo faremo valere. Anche se ci auguriamo che si trovi una via di uscita ad una situazione che rischia di gettare nel ridicolo un’intera regione. Da parte di Winterline ribadiamo la disponibilità a pagare le spese e un affitto ‘simbolico’ ma non a partecipare ad aste come fossimo un geometra che si è fregato i locali, che lucra e che deve essere cacciato malgrado il pregio internazionale che regala alla comunità intera…”.

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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