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Che Venafro fosse dal punto di vista ambientale una vera e propria emergenza regionale lo si sapeva. Niente di nuovo, dunque, sotto questo aspetto nel corso della presentazione del Piano regionale integrato per la qualità dell’aria che il sindaco Antonio Sorbo ha voluto si svolgesse in città ad opera degli estensori, ovvero dell’Arpa. Presso la sala consiliare sono quindi giunti Remo Manoni, direttore tecnico-scientifico di Arpa, Luigi Pierno, ingegnere chimico, responsabile della qualità dell’aria di Arpa, e Emanuela Tolve, responsabile della Valutazione Ambientale Strategica (Vas). In sala presenti un gran numero di sindaci, oltre al presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, del consigliere regionale Massimiliano Scarabeo e del presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia. Un uditorio composto anche da cittadini sensibili alle tematiche ambientali ha dunque seguito con attenzione l’esposizione del “Priamo”. Il sindaco, dati alla mano, ha tenuto a precisare che l’emergenza inquinamento non è al suo picco, in quanto ad esempio nel 2011 gli sforamenti del Pm10 erano stati superiori al 2015. Nulla però è stato detto in merito al benzene, emergenza nuova. I tecnici dell’Arpa, oltre ad illustrare i dati, hanno avuto modo di sottolineare come in Molise contrariamente a quanto si possa pensare esiste ed è in vigore dall’agosto 2014 la zonizzazione del territorio. Venafro è nell’area (sono in tre in totale in tutta la regione) denominata “Pianura”, insieme a Bojano. Il Piano dell’Arpa, che verrà elaborato nei dettagli e condiviso con le associazioni ambientaliste, con gli enti locali e con i cittadini, dovrà prevedere le misure di risanamento dell’aria entro il 2020 per le zone inquinate (solo Venafro) e di mantenimento della qualità in quelle ‘pulite’.
I tecnici dell’Arpa hanno avuto modo di evidenziare l’importanza del sostegno offerto dal Comune di Venafro in occasione dei procedimenti Aia per Herambiente e Colacem. Sostegno che ha dato forza all’Agenzia al punto da arrivare a prevedere ad esempio il dimezzamento dei limiti di emissioni per i due stabilimenti. Lo stesso Sorbo ha poi rimarcato la stretta collaborazione che l’amministrazione ha intessuto con l’Arpa nell’ultimo anno e mezzo.
L’illustrazione del “Priamo” e la conseguente discussione – per la verità ancora in corso alle ore 21 – hanno fatto emergere come “c’è una tendenza all’aumento delle concentrazioni medie orarie misurate dalla stazione di Venafro” per quanto concerne le polveri sottili.
L’Arpa ha pure reso noto i dati della campagna straordinaria di rilevazione del Pm2,5 in città svolta nel 2015: la media di microgrammi per metro quadro presenti nell’aria è pari a 12, su un limite massimo di 25. La rilevazione, però, è stata effettuata, come previsto dalla normativa, lontana dal traffico di via Colonia Giulia. La stazione mobile è stata posizionata infatti in via Campania. Dall’incontro è emerso tra l’altro che il Comune di Venafro da due anni attende un segnale dalla Regione alla richiesta di acquisto di una centralina fissa per monitorare le polveri ultrasottili. Così come è emerso che la stessa Arpa ha chiesto a Herambiente e Colacem di dotarsi – a spese delle aziende – di strumenti idonei a misurare proprio le Pm2,5 sotto controllo dell’Agenzia.
Tra le ipotesi indicate per risanare l’aria ci sono: domenica ecologica emergenziale con limitazione per medesime categorie di veicoli; abbassamento di un grado della temperatura negli ambienti riscaldati; nonché quella che ormai sembra essere tramontata, ovvero la realizzazione della bretella per la deviazione del traffico dal centro della città di Venafro, per il flusso veicolare da e per Roma. Ovviamente, spetterà ora ad associazioni, Comuni e cittadini dare il proprio contributo indicando valide alternative idonee a salvare ambiente e salute.
Da segnalare, tra gli altri, l’intervento del sindaco di Monteroduni, Custode Russo, il quale ha messo in guardia circa eventuali ‘sollevazioni’ dei cittadini che ora hanno preso coscienza del problema inquinamento.

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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