casapound venafro immigrati via buonarroti conferenza

Leggendo i post sui social network e ascoltando la gente per strada, l’impressione è che sull’accoglienza dei migranti Venafro sia spaccata.
E ieri la prova evidente è arrivata dalla “conferenza stampa”-presidio organizzata da CasaPound Isernia proprio nel condominio di via Michelangelo Buonarroti che ospita 15 extracomunitari. Come spiegato dal responsabile provinciale del movimento di destra, Agostino Di Giacomo – intervenuto poiché sollecitato da un abitante del palazzo -, tra tanti centri di accoglienza temporanei sparsi nel territorio pentro il luogo scelto non è casuale. Qui, infatti, è possibile usare la “leva” del regolamento di condominio (che prevede quale unica destinazione d’uso la civile abitazione o lo studio professionale) per respingere «questo tipo di accoglienza fatto solo di business». Infatti, come sottolineato proprio dal responsabile di Casapound, è il sistema ad essere inaccettabile. «Primo: accogliere i rifugiati e i profughi va bene, ma per gli immigrati per motivi economici purtroppo non c’è spazio. Poi c’è il problema della sistemazione: non possono stare in 15 in un appartamento. A nessuno di noi sarebbe consentita una cosa simile, ma con l’emergenza si fanno passare per normali cose che normali non sono». Poi, Di Giacomo ha tirato in ballo pure i sindaci, i quali non è vero a suo dire che non possono fare nulla: «Il primo cittadino è autorità sanitaria a livello locale. Perché non si ha la volontà di mandare l’Asl a controllare gli immobili e verificare magari pure se tra gli immigrati sbarcati non ci siano problemi sanitari?». A dare man forte a CasaPound presente anche il sindaco di Conca Casale, Luciano Bucci, in qualità di referente territoriale di Fratelli d’Italia. Bucci ha tenuto subito a precisare che «nessuno ce l’ha con gli immigrati, ma questo sistema non funziona e lo respingiamo completamente. Nessuno – ha quindi sollevato il problema igienico-sanitario- ci dice con certezza che non abbiano malattie, come accaduto altrove ad esempio con l’epatite C».
Poi c’è la preoccupazione a livello sociale, di integrazione. C’è persino chi dice di aver paura adesso a lasciare donne e bambini da soli… (!). Tutti i condomini sottolineano però che il problema principale è il numero degli extracomunitari destinati nella palazzina: «Se il prefetto ci avesse mandato una famiglia, 4 o 5 persone, l’avremmo accettato. Ma così stipati in 15 in un appartamento di poco più di 100 metri quadrati come possono stare loro? E come possiamo stare tranquilli noi?». Oltre alla massiccia presenza di forze dell’ordine che, di fatto, hanno consigliato agli organizzatori di svolgere una conferenza stampa all’interno del portone di ingresso del condominio e non per strada – in quanto non autorizzata per via dei tempi ristretti – lungo via Buonarroti si sono ritrovate alcune decine di esponenti di CasaPound, diversi dei quali provenienti da Isernia. L’unico amministratore comunale a presentarsi sul posto è stato il capogruppo di minoranza, Alfonso Cantone, invitato da Di Giacomo. A rispondere all’appello di CasaPound anche Nico Palumbo, ex presidente del Consiglio comunale e fondatore del neocostituito movimento «Partecipa».
Il tema dominante della conferenza stampa, comunque, è stato rappresentato dal «no» all’accoglienza-business. Nel caso di via Buonarroti, una cooperativa ha preso in affitto l’appartamento e si è dichiarata disponibile ad accogliervi gli immigrati che, quindi, sono stati assegnati dalla Prefettura in via d’emergenza senza il coinvolgimento di altri soggetti o istituzioni. E questo è uno dei problemi principali rimarcati da tutti i partecipanti all’iniziativa i quali hanno pure voluto evidenziare come solo una minima percentuale alla fine viene riconosciuta quale effettivamente avente diritto all’asilo. Mentre si svolgeva la conferenza di CasaPound, sui social network si è scatenato il dibattito con tanti venafrani che hanno voluto prendere le distanze. Tra questi, anche abitanti della via: «Ho come vicini di casa quindici migranti – ha scritto ad esempio Rocco V. -. CasaPound dice che la cosa è pericolosa: si tratterebbe di quindici individui, giovani e maschi e, quindi, pericolosi! Donne e bambini, attenti al gorilla! Indignatevi, dicono i fascisti del terzo millennio ai residenti. E, in effetti, anche io – da residente, da vicino di casa dei migranti – sono indignato: sono indignato perché oggi, a pochi passi da casa mia, un manipolo di fascisti e razzisti verrà a gridare i suoi slogan beceri sotto le finestre di persone che hanno patito fame e guerra, sofferto il mare in tempesta su un barcone malconcio, visto morire i compagni di viaggio e perso gli affetti più cari!». In realtà, poi, ciò non è accaduto ma questo dà il senso del clima in questi giorni a Venafro.
CasaPound e gli abitanti del palazzo al termine della conferenza hanno manifestato l’intenzione di chiedere udienza al prefetto affinché sia affrontato il caso di via Buonnaroti: per emergenza si può bypassare un regolamento condominiale?

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.