Girolamo-Tartaglione

Un importante convegno è in programma per la giornata di lunedì a Venafro. Presso il castello Pandone è stata calendarizzata una iniziativa voluta dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Isernia in memoria del giudice Girolamo Tartaglione che fu ucciso dalle Br nel 1978.
«Il reinserimento dei detenuti nel gruppo sociale. Prospettive di lavoro nel settore privato, intervento degli enti locali e tutela dei beni culturali», è il tema dell’interessante convegno. L’appuntamento ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Comune di Venafro. Lo scopo dell’iniziativa è promuovere presso il mondo del lavoro (associazioni professionali, imprese e settore pubblico) l’attuazione delle norme che permettono e agevolano l’utilizzo dei detenuti in attività lavorative (coop sociali, legge Smuraglia, lavori socialmente utili). L’argomento è pienamente coerente con le idee e la produzione scientifica del giudice Girolamo Tartaglione che pagò con la vita il suo impegno a favore della risocializzazione dei detenuti.
Nel corso della giornata si avranno le testimonianze dei rappresentanti di quelle aziende che già utilizzano il lavoro dei detenuti, dei direttori degli Istituti di prevenzione e pena, dei sindaci e rappresentanti degli enti locali che hanno stipulato accordi con i Tribunali per l’utilizzo dei detenuti nei lavori socialmente utili. Moderatore del convegno sarà Vitaliano Esposito, procuratore generale emerito presso la Corte di Cassazione.
Una grossa mano all’organizzazione l’ha data Alessandro Capone, iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Isernia nonché nipote del giudice. «Mio zio, terziario francescano, aveva improntato la sua vita e la sua professione a ridurre la distanza fra il mondo del carcere e quello delle persone integrate nella società. Le Brigate rosse nel farneticante volantino di rivendicazione dell’omicidio affermarono i motivi del crimine: “Relatore di prim’ordine a tutti i convegni e seminari nazionali ed internazionali, ha ricoperto incarichi sia all’Onu che in seno al Consiglio d’Europa; ha fatto parte della Commissione ministeriale che studia la riforma dei Codici, era segretario della sezione criminologica del Centro di prevenzione e difesa sociale; ha prodotto decine di pubblicazioni”. Proprio perché uomo del dialogo, fu preso di mira ed ucciso da chi in un momento di fanatismo ideologico, dimenticò, anzi odiò, i valori della convivenza civile».
Per lunedì, dunque, prendendo spunto dalla sua testimonianza di vita cristiana e da quanto da lui seminato, l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Isernia ha voluto organizzare un convegno che ha l’obiettivo di divulgare alcune misure che permettono da un lato alle imprese di utilizzare queste persone in attività lavorative usufruendo di alcune agevolazioni, e nel contempo, di aprire il carcere all’esterno dando una speranza, uno scopo a chi oggi non ne ha.
Alle ore 9 la prima sessione, con apertura dei lavori affidata al presidente del Tribunale di Isernia, Enzo Di Giacomo: previsto, tra gli altri, l’intervento del procuratore Paolo Albano. Quindi la seconda sessione nel pomeriggio con qualificati interventi da parte degli operatori del settore.
Importante sarà ragionare sul pensiero del giudice Tartaglione che, a quell’epoca, pensava come «il riadattamento sociale non può essere concepito oggi come un trattamento speciale o di privilegio me è uno degli scopi – il più immediato – dell’esecuzione penitenziaria, che deve essere perseguito nei confronti di tutti i condannati». A tal proposito basti ricordare come il tasso di recidiva di chi è coinvolto in attività lavorative è significativamente ridotto rispetto a chi ne resta escluso. Peraltro il nuovo ordinamento penitenziario prevede, tra le altre cose, che i detenuti possano «prestare attività a titolo volontario e gratuito in progetti di pubblica utilità in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane». E comunque la legislazione prevede forti sgravi contributivi e importanti crediti di imposta per le aziende che assumono i detenuti. Di tutto questo si parlerà lunedì al convegno presso il castello Pandone.

(su Primo Piano Molise in edicola venerdì)

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