Api al “lavoro” per monitorare l’inquinamento. Tra le «attività in itinere», infatti, l’Arpa Molise indica proprio il monitoraggio della qualità dei suoli nella Piana di Venafro-Pozzilli-Sesto Campano.
Lo studio integrato, di cui però pochi sono a conoscenza, sfrutta i biondicatori (Apis Mellifera L. e Microartropodi della comunità Edafica). Per tale studio è stata scelta la Piana di Venafro, in quanto – come rimarcato dall’Agenzia per la protezione ambientale del Molise – «in essa coesistono attività industriali (tra cui due impianti di coincenerimento rifiuti assoggettati al decreto legislativo 133/2005 e similari), attività agricole di natura intensiva, ecc».
Dunque, la zona è stata suddivisa in quadranti mediante una griglia di campionamento (1×1 km), al fine di consentire una copertura completa del sito.
L’indagine mediante l’utilizzo dell’indice «Qbs-ar» (Qualità biologica del suolo) verrà integrata con la determinazione di parametri chimici “target” del sito individuato. Presso lo stesso sito è in corso uno studio ulteriore, effettuato mediante l’utilizzo delle api da miele come bioindicatori, relativo
alla qualità dell’aria. Al termine di entrambi gli studi (Qbs-ar ed Apis mellifera) verrà effettuata una valutazione integrata dei dati, corredata di carte tematiche ed elaborazioni statistiche appropriate, che consentiranno una più ampia e completa valutazione ambientale del territorio in esame.
«La qualità della vita è strettamente connessa a quella dell’ambiente – dichiarano da Arpa Molise -, inteso come un “unicum” indivisibile, che integra una molteplice varietà di ecosistemi – acqua, aria e suolo; tali comparti non possono essere disgiunti poiché molecole ed organismi fluiscono in continuità dall’uno all’altro, mantenendo in condizioni di normalità un perfetto equilibrio dinamico».
Dunque, Arpa ha intrapreso anche l’attività di biomonitoraggio applicata alla matrice “suolo” mediante il monitoraggio della fauna edafica, utile ad esempio per valutare la qualità dei suoli in siti inquinati (post bonifica), discariche, impianti fotovoltaici “a terra”, ecc. Al di là degli aspetti tecnici, sarà però interessante conoscere gli esiti del monitoraggio applicato alla Piana di Venafro, per verificare se le preoccupazioni della popolazione trovano ulteriori conferme scientifiche.

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