Cinque anni non sono bastati per risolvere la pratica da 2 milioni e 500mila euro relativamente al recupero della scuola media di via Maiella. Cinque anni perché partiamo dal maggio 2013 quando la giunta regionale presieduta da Paolo Di Laura Frattura, rimodulò il finanziamento su proposta dell’Amministrazione comunale di Venafro. Ricordiamo che la saracinesca della sede storica del «Pilla» si era chiusa addirittura il 9 aprile 2009, all’indomani del terremoto de l’Aquila. Da allora, cosa è successo? Praticamente nulla, solo una montagna di carte, tra progetti rimodulati, consulenze di professori universitari e nulla più.
I cittadini a Venafro si chiedono: di chi le colpe, del Comune o della Regione? Eppure, il sindaco Sorbo, dopo appena un mese dal suo insediamento a Palazzo Cimorelli, proprio su questa decisione della regione sopra riportata, scriveva: «Un’altra battaglia vinta– dichiara Sorbo- che consentirà ai ragazzi di Venafro di avere in breve tempo un nuovo, funzionale e sicuro edificio scolastico. Voglio ringraziare il presidente Paolo Frattura per aver mantenuto l’impegno che aveva assunto con me nel corso della campagna elettorale per le Regionali, l’assessore con delega ai lavori Pubblici ed all’Edilizia Pubblica Pierpaolo Nagni che ha preso a cuore la questione, il dottor Nicandro Pilla (dirigente regionale che ha curato tutta la parte tecnica ed amministrativa) ed infine la commissaria Giusy Ferri che ha dato seguito alla deliberazione da me proposta ed approvata nell’assise civica».
Maggio 2013. Ma dal 2013, di nuovo cosa è accaduto? L’Amministrazione Sorbo aveva provveduto a inviare il progetto preliminare alla Regione, ma dagli uffici regionali, a quanto pare, avrebbero riscontrato delle inadempienze da parte del Comune o qualche difformità rispetto a quanto deciso in sede di giunta regionale. Lo stesso assessore regionale Nagni avrebbe dato ampie motivazioni sull’operato della Regione.
Insomma dopo anni, siamo al punto di partenza. E a Venafro ancora aspettano le azioni del vicesindaco Alfredo Ricci che pure si è speso su questa pratica, ma senza utili risultati. Ricci aveva parlato addirittura di diffida o di portare la Regione in tribunale. «A noi non interessa lo scarica barile- dichiarano alcune mamme che su questa vicenda della scuola media di via Maiella avevano pesantemente chiamato in causa di recente gli inquilini di Palazzo Cimorelli- a noi interessa oggi sapere se quella scuola, un giorno, riaprirà oppure no. A tutt’oggi noi non capiamo cosa sia successo e chi ha parlato di questa pratica, da parte dei politici o amministratori comunali, non ha fatto altro che confonderci ancora di più le idee».
E dal 2009 a oggi c’è una sola certezza: che la sede storica della scuola media «Pilla» rimane ancora chiusa. Con buona pace di tutti.

MARCO FUSCO

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.