Il mese di san Nicandro è a rischio. E ormai non è neanche più una novità o una sorpresa. Del resto a Campobasso è stato già annunciato ed ufficializzato l’annullamento dei Misteri, che si tengono a metà giugno. Solo che a Venafro i cittadini proprio non ci stanno a dover vedere annullate le celebrazioni, specialmente quelle religiose, al punto che è nato un comitato ad hoc per l’occasione “Processione dei Santi Martiri”.
I promotori vogliono a tutti costi che la statua di san Nicandro, come da tradizione, il 17 maggio esca in processione dalla chiesa dell’Annunziata. Il messaggio è: si trovi una qualsiasi forma alternativa, ma il rito va celebrato.
In queste ore sono febbrili le trattative che vedono coinvolti comitato festa, pro loco ed amministrazione comunale. Il “problema” chiaramente non è di ordine religioso bensì di sicurezza e ordine pubblico. Il neonato comitato è in fibrillazione e fa sapere che non accetterà un “no” secco.
Su Facebook, dove è stata creata una apposita pagina, sono iniziate a circolare le prime ipotesi: la statua, ad esempio, potrebbe essere portata in processione su un mezzo a motore (come peraltro già avvenuto pure altrove), con i fedeli a distanza o magari a casa sui balconi ad assistere al passaggio. Tuttavia, l’idea è quella di svolgere comunque il rito con la partecipazione dei cittadini, chiaramente non in chiesa o nella basilica bensì in strada, all’esterno. La processione che apre il mese dei santi martiri finora si è sempre tenuta. E i fedeli vogliono che questa tradizione – particolarmente sentita, per usare un eufemismo, dal popolo venafrano – non venga interrotta nemmeno per il coronavirus. Sarà difficile che si riesca a convincere le istituzioni ma il comitato è pronto a trattare e incontrare le autorità purché ci sia una apertura a formule alternative. Ma ciò che non si accetterà, stando a quanto trapelato, è un “no” sic et simpliciter.
«Informiamo il popolo venafrano che dopo aver appreso da fonti attendibili che ci sono forti dubbi sullo svolgimento delle processioni dei nostri santi martiri Nicandro, Marciano e Daria abbiamo ritenuto opportuno costituire un comitato spontaneo per cercare di mediare con le istituzioni affinché si trovi un accordo sullo svolgimento delle manifestazioni religiose – è il messaggio su Facebook -. Siamo consapevoli del momento delicato che sta vivendo il mondo intero, questa pandemia ha fortemente condizionato le nostre abitudini i nostri stili di vita, ma riteniamo indispensabile che questa tradizione religiosa a cui la comunità venafrana è molto legata da secoli non venga soppressa. La storia ci insegna che proprio nei momenti difficili nei momenti di sconforto il popolo venafrano si è stretto intorno ai loro patroni invocando la loro protezione, ritrovando forza e vigore. Per questo riteniamo indispensabile lo svolgimento delle tradizioni religiose. Visto l’esiguo tempo rimasto a disposizione abbiamo voluto utilizzare come mezzo di comunicazione veloce e diretto, il canale Facebook, a breve vi informeremo delle nostre iniziative, delle proposte che intendiamo portare agli organi competenti, siamo consapevoli che le nostre idee non soddisferanno tutta la nostra comunità, e che per questo saremo oggetti di critiche e contestazioni, ma in questo momento la nostra priorità è trovare una soluzione pratica veloce ma soprattutto realizzabile».
Quindi, dal comitato fanno sapere che «confidiamo nell’appoggio di tutto il popolo venafrano. W i santi martiri Nicandro, Marciano e Daria».
Ovviamente, la questione riguarda al momento la processione di “apertura” del 17 maggio, in attesa di affrontare poi pure il discorso dei cortei del 16 e del 18 giugno, giornate di festeggiamento dei santi martiri, ma ad allora manca ben oltre un mese e la speranza è che la situazione allora possa essere nettamente migliorata, sia dal punto di vista sanitario che delle restrizioni, rispetto ad adesso.

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