Emergenza personale al Comune di Venafro. Palazzo Cimorelli è sotto organico, per via dei pensionamenti dovuti per lo più a “Quota 100”. La situazione si fa preoccupante perché l’Amministrazione comunale non può bandire i concorsi per una questione tecnica, dovuta alla mancata approvazione, da parte dei Ministeri preposti, del piano pluriennale “licenziato” sotto la guida dell’ex sindaco Antonio Sorbo. Un piano che prevede sacrifici per i cittadini, fino al 2023 a causa dei circa 6 milioni di euro di debiti mai saldati. A cominciare dalla vicenda Neptun che ha succhiato ingenti risorse alle casse comunali nella gestione del sistema integrato delle acque, negli 2000. Il vice sindaco con delega al bilancio Marco Valvona, durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale, nel presentare i conti dell’Ente, lo ha fatto intendere che fino alla scadenza del piano pluriennale (2023) non si possono fare assunzioni e né stipulare contratti a termine con personale esterno. Per questo motivo, ad esempio, non è stato possibile rinnovare il contratto alla responsabile dell’Ufficio Avvocatura di Palazzo Cimorelli, scaduto il 28 febbraio di quest’anno. Tantomeno si può pensare di coprire con un esterno il posto di responsabile all’urbanistica, lasciato vuoto dopo il pensionamento del segretario comunale Mario Barone. Per questo incarico, riferito all’ufficio di segreteria generale ci sono comunque importanti novità. È in dirittura d’arrivo la nomina della nuova titolare dell’ufficio di Barone. Si tratta della dottoressa Chiara Passarelli che ha già preso parte, a scavalco, ai lavori di giunta e consiglio comunale di Palazzo Cimorelli. Rimane il problema della carenza di personale, con inevitabili ripercussioni negative per i vari settori della macchina comunale che rischia di incepparsi, con conseguenze che tutti possono immaginare. A pagare uno scotto pesantissimo in questo stato emergenziale, i cittadini che potrebbero non ricevere risposte nei tempi stabiliti dalla legge.
Per il momento l’Amministrazione Ricci garantisce sul mantenimento degli standard di qualità nell’organizzazione dei vari uffici anche grazie ai lavoratori entrati per la “finestra” grazie al progetto “Res Pubblica”, curato nei minimi dettagli dall’assessore alle politiche sociali Angelamaria Tommasone. In tutto hanno preso servizio lo scorso 3 agosto presso gli uffici comunali 23 lavoratori disoccupati che porteranno avanti il progetto del Comune di Venafro nei seguenti ambiti di intervento: valorizzazione del patrimonio ambientale, tutela degli assetti idrogeologici, bonifica delle aree industriali dismesse e interventi di bonifica dell’amianto; valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la relativa manutenzione straordinaria; valorizzazione dei beni culturali e artistici anche mediante l’attività di salvaguardia e promozione; allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti, attrezzature del territorio, nonché riordino o recupero e valorizzazione di beni archivistici, librarie artistici di interesse storico e culturale; riordino straordinario di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo; attività ausiliare di tipo sociale a carattere temporaneo.
Come si ricorderà la selezione dei candidati è stata effettuata dal Comune di Venafro nel rispetto dei seguenti criteri: possesso del requisito di disoccupazione, autocertificato dal lavoratore; età (priorità over 40); residenza nel Comune o nei Comuni limitrofi distanti non oltre 30 Km dalla sede di svolgimento delle attività; valore Isee; numero di familiari a carico. Il progetto avrà una durata massima di 12 mesi, non ulteriormente prorogabile, con un impegno di 20 ore settimanali per ogni lavoratore, pari a circa 80 ore mensili. E così ora 5 unità saranno operative presso il comando dei Vigili Urbani, 2 presso la Segreteria comunale, 2 in Ufficio Finanza e Tributi, 1 in Ufficio Anagrafe, 2 in Biblioteca comunale, 9 Lavori Pubblici – Urbanistica – Palazzina Liberty, 1 presso l’Ufficio Turismo e 1 presso l’Ufficio di Piano. Con questo personale “aggiunto” il Comune di Venafro copre la carenza di personale. Almeno per un anno.

Marco Fusco

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