Non comincia nel migliore dei modi la nuova avventura dello Zuccherificio del Molise. Nel giorno della cerimonia di accensione dei forni, mai sofferta e inaspettata come quest’anno, ad accendersi sono soprattutto gli animi dei bieticoltori, che pochi istanti prima del “via”, hanno protestato contro la dirigenza dello stabilimento per il mancato pagamento delle bietole utilizzate nelle campagne 2010 e 2011. Il clima è stato talmente teso che sul posto sono dovuti intervenire polizia, carabinieri, digos e guardia di finanza. Dolo le urla e le minacce degli agricoltori, i dirigenti e gli esponenti politici (tra cui gli assessori Fusco Perrella e Vitagliano) si sono rifugiati negli uffici o comunque si sono allontanati dal sito, mentre i rappresentanti sindacali hanno cercato di placare gli animi. Assente l’amministratore delegato Alfieri, a Francoforte proprio per sbloccare una quota dei fondi da destinare al pagamento di parte delle spettanze arretrate. “Se non ci pagate non vi daremo altre bietole, faremo fallire lo Zuccherificio”, “Se non arrivano i soldi non farti vedere in giro”: hanno urlato i bieticoltori contro i sindacalisti. Poi dalle parole si è passato ai fatti, con schiaffi e pugni tra agricoltori e rappresentanti di categoria. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha calmato le acque. Con la promessa di non aggressione, il presidente Di Rocco è sceso tra i bieticoltori per esporre le condizioni di pagamento. “Entro venerdì sarà pagato più del 50% del pregresso e a fine campagna il saldo per entrambe le stagioni di conferimento” – ha detto Di Rocco. I bieticoltori attendono.

Mai come quest’anno l’appuntamento con la partenza della stagione bieticola è apparso più come un thrilling che un fattore scontato. L’uscita del socio privato Perna, le vicissitudini giudiziarie e finanziarie, le polemiche politiche e l’avvento del manager Alfieri, con l’idea della Newco, hanno stravolto il quadro consolidato degli ultimi anni. Un quadro nuovo, la cui pittura, però, evidentemente continua a colare.

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