Gennaro De Gregorio, biologo termolese di 54 anni, ha ucciso la compagna, Mirela Mariana Marangoci, classe 1975, di nazionalità rumena, e poi si è tolto la vita in un bilocale di Campomarino Lido, in via D’Uva numero 25. 
Prima dell’omicidio suicidio ha inviato un sms al cugino, preannunciando l’insano gesto. Al familiare nel messaggio ha chiesto di recarsi al civico 25 di via d’Uva in compagnia dei carabinieri. E sono stati proprio gli uomini dell’arma a scoprire i due corpi senza vita riversi sul letto in una pozza di sangue.
La porta dell’appartamento era socchiusa. All’interno del locale, poco dopo mezzogiorno, la tragedia si era già consumata. Ancora sconosciuto il movente. 
Il biologo termolese era molto conosciuto in città per aver gestito, fino a tre anni fa, un avviatissimo laboratorio analisi nei pressi del vecchio ospedale. La mano che ha sparato potrebbe essere stata mossa dalla gelosia oppure ad incidere sulla psiche dell’uomo potrebbero essere stati eventuali problemi di natura economica. La tesi sarebbe avvalorata dalle dichiarazioni della persona che ha concesso in affitto l’appartamento – una donna foggiana – la quale avrebbe dichiarato agli inquirenti che “l’uomo cercava un rifugio lontano da Termoli non avendo più un tetto sotto cui dormire”.
I condomini non hanno sentito nulla. Molti di loro, addirittura, non li hanno mai neppure visti. 
“Erano due fantasmi – riferisce Gaetano Grieco, ex comandante della stazione carabinieri di San Severo – nessuno nel condominio li ha mai visti, se non di sfuggita”.
Altri giurano d’aver sentito la coppia litigare di sovente durante la permanenza a Campomarino, iniziata a fine giugno. Altri ancora riferiscono d’aver visto la coppia lanciarsi in danze sfrenate la notte precedente. 
La rumena viene descritta come molto appariscente e dal fascino magnetico. L’unica certezza è che la vita di Gennaro e Pamela è volata via in una calda mattina di luglio con due colpi di beretta calibro 35, entrambi alla tempia. Intorno alle 17 in via D’Uva è giunto anche il medico legale, Benedetta Di Battista, proveniente da Foggia. Due ore più tardi il furgone delle onoranze funebri ha portato via il corpo di Mirela. 
Alle 20, dopo la seconda ispezione cadaverica, un altro furgone ha caricato anche il corpo del biologo. Già oggi, nell’obitorio dell’ospedale San Timoteo, potrebbero svolgersi le autopsie.
Le indagini sono affidate al pubblico ministero Luca Venturi che avrà il compito di far luce su una tragedia inattesa e, per certi versi, inspiegabile. 
Fino a notte inoltrata i carabinieri della compagnia di Termoli e della stazione di Campomarino e la Polizia Scientifica hanno raccolto tracce ed effetti personali dei due amanti alla ricerca di indizi utili alle indagini. 
Sgomenti i turisti che rientravano dalla spiaggia e che si sono ritrovati spettatori della tragedia. In poche ore in via D’Uva sono confluite centinaia di persone. Qualcuno ne ha approfittato anche per scattare qualche foto, in special modo quando le bare sono state adagiate sul carro funebre.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.