Forse definirla una città a ‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘luci rosse’ è un po’ troppo. Di sicuro è una città in netto cambiamento, anche sui gusti sessuali. È una città dove adesso è sempre più frequente incontrare uomini e donne, di qualunque orientamento e tendenza, interessati a fare esperienze alternative. E questa è una realtà. Basta consultare gli archivi dei sequestri, delle denunce e qualche volta anche degli arresti, effettuati dalle forze dell’ordine negli ultimi anni in merito al tema della prostituzione.
Donne, sempre donne. Sesso a pagamento, ora nei night, ora nelle case private. Loro, arrivano spesso dall’ Europa dell’est ma anche dalla Cina. Adesso in una città che si evolve, cambia anche il vizio. Non più donne. O almeno, non solo. La richiesta sul mercato ora è “trans”. E a Campobasso si aggancia nelle case. Come quella sequestrata martedì sera dagli agenti della Squadra mobile – coordinati dal dirigente Giuseppe Annicchiarico -, in via San Giovanni, alle spalle del cimitero comunale del capoluogo Un’abitazione che condividevano in due: una “lei” e un transgender appunto. A giorni alterni arrivavano a Campobasso per soddisfare le numerose richieste di mercato. Già, numerose: spesso superavano la dozzina al giorno che nelle tasche, in soldoni, significa anche più di mille euro ogni 24 ore. Martedì sera quando gli agenti sono entrati nella casa che controllavano da tempo in seguito alla numerose segnalazioni da parte dei residenti stanchi dell’andirivieni di gente di ogni età e ogni ceto sociale, hanno scoperto un campobassano in procinto di avere un rapporto sessuale con il trans e sul comodino già il pagamento della prestazione che stava per consumare. Carnagione olivastra, occhi scuri e supertruccati, capelli lunghi e abbigliamento succinto. In camera tutto l’occorrente per consumare rapporti di ogni richiesta. Si fa chiamare come i clienti preferiscono ma lei non è donna né si sente uomo. La tenutaria dell’appartamento però donna lo è. “Bella” anche, almeno così vociferano nel quartiere. Brasiliana, (è nata a Rio De Janeiro), 42 anni. Ufficialmente risiede ad Anzio, la casa a Campobasso è la sua succursale per l’attività che svolge assieme al collega. Ed è lei che la squadra mobile denuncia in stato di libertà per aver aperto una casa di prostituzione in violazione della legge Merlin. All’interno sono stati ritrovati e sequestrati anticoncezionali di tutti i tipi, centinaia di euro in contanti (probabilmente il guadagno della singola giornata se dalle indagini è emerso che le tariffe partivano dalle 50 euro a salire), diverso materiale utile a soddisfare le richieste più strane dei clienti più “esigenti”. Eppoi i sigilli all’abitazione. Attività chiusa dunque. Per un po’ l’aria do Brasil resterà confinata fuori dalle mura di Campobasso

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