Se l’è cavata con alcune escoriazioni il carabiniere rimasto vittima di una brutale aggressione dopo aver rincorso un malvivente in fuga. L’uomo, appuntato dell’Arma in servizio al comando provinciale di Isernia, è stato picchiato a calci e pugni da una banda di ladri che aveva appena tentato di svaligiare il suo appartamento di Sant’Eusanio. Uno di loro era munito di pistola, arma probabilmente utilizzata a scopo di rapina. L’episodio è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. Il carabiniere, residente nella frazione di Monteroduni con la moglie e i due figli, al momento dell’ingresso del ladro nell’abitazione stava dormendo. Improvvisamente ha avvertito un rumore sospetto e, uscito dalla camera da letto, ha avvistato il malvivente che si dava alla fuga. Si è messo quindi sulle sue tracce, arrivando fino alla strada che collega Sant’Eusanio alla Statale 85. Giunto a pochi metri di distanza dalla palazzina in cui risiede, il carabiniere ha trovato ad attenderlo altre tre persone, probabili complici del ladro che si era appena introdotto in casa sua. E’ stato in quel momento che la banda ha accerchiato il militare ed ha iniziato ad infierire violentemente su di lui con calci e pugni, lasciandolo a terra per poi scappare a bordo di un’auto. Qualche istante più tardi i familiari, preoccupati per la prolungata assenza del loro caro, si sono messi alla sua ricerca, rinvenendolo in una zona poco distante, disteso sull’asfalto. E’ scattato subito l’allarme al 118. Arrivati sul posto i sanitari hanno riscontrato le ferite riportate dall’uomo, predisponendo il trasporto al Veneziale di Isernia, ma i medici del pronto soccorso non hanno ritenuto necessario il ricovero in ospedale. I colleghi dell’Arma, giunti tempestivamente da Venafro e Isernia, hanno svolto tutti i rilievi tecnico scientifici del caso, per risalire all’identità dei componenti della banda e per comprendere se i malviventi in questione siano gli stessi che nei giorni scorsi hanno messo a segno numerosi furti sull’intero territorio provinciale. Sono state inoltre monitorate le strade principali della zona, ma della gang non è stata rinvenuta traccia. I quattro erano a volto scoperto, ma indossavano abbondanti felpe con cappuccio, tanto che il carabiniere di Monteroduni non è riuscito ad individuare i loro volti, anche a causa dell’oscurità. Quello che la vittima dell’aggressione ha notato con chiarezza però è la pistola che uno dei ladri aveva in mano. La banda messa in fuga dal militare selvaggiamente picchiato ha racimolato un bottino di soli 70 euro.

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