Un indice di povertà relativa pari al 21,5%. La soglia di individui in condizione di grave deprivazione si attesta al 9,9%, mentre è a rischio povertà circa il 33% della popolazione molisana. A questi dati il centrodestra di Palazzo D’Aimmo aggiunge quelli del mercato del lavoro: «Disoccupazione di lunga durata al 64,3% (peggio fa solo la Campania), disoccupazione al 12,8% e quella giovanile al 38,8%».
La povertà – sottolineano Fusco, Iorio, Cavaliere e Sabusco – è un’emergenza evidente. Nel 2014 presentarono una proposta di legge per introdurre l’istituzione del reddito minimo garantito. Il testo ha iniziato l’iter in Commissione e ora dovrà essere «ripensato in alcuni passaggi fondamentali, stante il recente indirizzo nazionale con il quale si prevede l’istituzione del reddito di inclusione».
Ma, puntano il dito gli esponenti della minoranza, «resta incomprensibile l’impasse della Regione» su questo tema. «Sarebbe stato necessario mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione, ma la mancanza di un assessore alle Politiche sociali dal 12 gennaio 2016 non ha fatto altro che aggravare una situazione di estrema difficoltà, testimoniata, per esempio, dal ritardo nel liquidare agli Ambiti territoriali i 600mila euro destinati ai beneficiari del reddito di inclusione per il 2015 (avvenuta solo il 22 dicembre 2016), dalla problematica più volte sollevata sulla non autosufficienza nonché dalle difficoltà di espletazione delle procedure del sostegno all’inclusione attiva». Il Por Fse, inoltre, prevede una serie di interventi di contrasto alla povertà. Ma i bandi, chiede il centrodestra, quando saranno pubblicati? «Più volte abbiamo chiesto una presa di coscienza e una celerità di intervento per garantire equità sociale ai cittadini, ma i nostri richiami sono rimasti inascoltati, mentre la povertà bussa sempre di più alla porta delle famiglie molisane. Di questo passo quale sarà il futuro del Molise?».

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