Sono 1.744 gli operai che rivendicano il pagamento della mobilità in deroga per il 2015 e il 2016: si tratta in tutto di sette mensilità per al primo anno e di 6 riferiti invece al secondo per un importo complessivo netto di 7mila euro. Questi sfortunati lavoratori ritengono di essere stati penalizzati dalla Regione con la delibera di giunta del 30 dicembre 2016 che avrebbe negato loro il diritto di percepire le somme. Sono però orientati a far valere le proprie ragioni e infatti si contano già un centinaio di ricorsi amministrativi contri l’Inps mentre 92 sono i contenziosi avviati nei confronti della Regione.
Per fare il punto sullo stato delle iniziative intraprese, domani alle 19 nei locali del Terzo Spazio in via Cirese a Campobasso, si terrà un’assemblea. La richiesta al governo Frattura è quella di revocare in autotutela la delibera di giunta n.638/2016.
Il contenzioso ha origine dalla nuove disposizioni operative sulla mobilità in deroga pubblicate sul Burm del 23 dicembre 2016 che agiscono in termini retroattivi a decorrere dal 1° gennaio dello stesso anno e tagliano fuori 1.744 che avevano maturato i diritti grazie al decreto di riconoscimento dell’Area di crisi complessa.
Subita ‘l’ingiustizia’ immediatamente si è costituito un Comitato dei lavoratori in mobilità in deroga. Al momento sono quasi una novantina che si sono rivolti a uno studio legale che ha già predisposto una cinquantina di ricorsi.

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