Ultimi fuochi di una campagna elettorale breve ma intensa, soprattutto per chi ha deciso di conoscere ogni angolo del Molise come il patron della Lazio, candidato del centrodestra al Senato nel collegio uninominale. Gildone, Riccia e poi una puntatina a Campobasso per ritrovare un folto gruppo del Movimento Cristiano Lavoratori, le ultime tappe del suo tour elettorale. Tante strette di mano e incontri per Claudio Lotito che si conferma un uomo del popolo. È una campagna alla vecchia maniera quella dell’imprenditore sceso in politica che ha riportato il dialogo nelle piazze e il confronto al di fuori dei social. «La politica deve vivere tra la gente, solo così può percepire i problemi, le richieste e poi dare risposte» ha detto Lotito che a Gildone ha incontrato il sindaco Nicola Vecchiullo e diversi giovani, alcuni dei quali impegnati in un progetto non solo sportivo ma sociale della squadra di calcio. Poi si è spostato a Riccia, dove, con i ‘colleghi’ candidati Nicola Cavaliere e Annaelsa Tartaglione (il primo candidato di Forza Italia al Senato nel collegio proporzionale, mentre la seconda alla Camera sul plurinominale) ha parlato davanti ad una platea delle sue intenzioni, prima fra tutte la ferma determinazione nell’eliminare il commissariamento e riportare la sanità nell’alveo decisionale delle istituzioni molisane: «Questo succederà – ha promesso Lotito – mentre io a Roma mi imporrò per portare la dotazione annuale al comparto da 600 milioni di euro, che sono pochissimi, a un miliardo e 200 milioni». Sanità rinforzata, infrastrutture viarie e digitali e lavoro i punti cardine del suo programma: «Bisogna creare le condizioni perché la gente resti in Molise, lo faremo insistendo sui provvedimenti che già esistono, ma che non tutti evidentemente conoscono, e poi rafforzando le iniziative di supporto all’occupazione. Bisogna lavorare bene soprattutto nel breve e medio periodo». Prima di raggiungere il centro fortorino, Lotito aveva incontrato il Movimento Cristiano Lavoratori a Campobasso spiegando le ragioni della sua sfida con e per il Molise: «Ritengo che questa qui in Molise sia un’esperienza fondamentale nella mia vita. Vivo qui da tre settimane – ha detto il patron della Lazio – Ho visto inizialmente un territorio che non conoscevo ed è bellissimo. Vengo adesso da Campitello Matese (dove è stato ospite del sindaco di San Massimo Alfonso Leggieri e di tutti gli albergatori e operatori, con incontro al Comune e poi alla Baita della Gallinola ndr). Avete delle bellezze naturali e dei paesaggi splendidi, ma soprattutto avete la gente come voi, che siete particolari, accoglienti, rispettosi, persone speciali. Incarnate il segno dell’autenticità, della correttezza. Ho trovato un mondo completamente diverso, che non conoscevo e mi ha dato una carica in più per combattere per questo territorio, perché avete subìto per troppi anni la totale disattenzione della politica nazionale» ha detto con chiaro riferimento al confronto con la vita caotica di Roma e al «nulla prodotto dai parlamentari molisani dei 5 Stelle e di Leu». In piazza e nelle sale Lotito coinvolge la gente, questa è la sfida per il popolo molisano e la combatte ovunque, anche nei bar e per le stradine dei paesi che sono tra i pochi punti di aggregazione delle piccole comunità: «Comunità e persone, soprattutto giovani e anziani – ha concluso – che meritano grande rispetto».

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