«Quanto sta accadendo con le nuove misure tariffarie decise in queste ultime ore dall’amministrazione statunitense conferma le preoccupazioni che avevamo espresso già mesi fa: il Molise, cuore pulsante della produzione di pasta italiana, rischia di essere tra i territori più colpiti da questa escalation commerciale».
Così il consigliere regionale 5s Roberto Gravina, a seguito della decisione del Dipartimento del Commercio Usa di imporre un dazio straordinario sulle esportazioni di pasta italiana.
Secondo quanto comunicato dalle autorità americane, al 15% già in vigore verrebbe infatti aggiunto un ulteriore dazio del 91,74%, portando la tariffa complessiva a oltre il 100%. «In sostanza – spiega Gravina – si tratta di una vera e propria barriera che bloccherebbe di fatto le esportazioni verso gli Stati Uniti a partire dal 1° gennaio 2026, colpendo soprattutto quelle imprese che producono esclusivamente in Italia, come molte delle nostre eccellenze molisane, e premiando al contrario chi ha già delocalizzato la produzione oltreoceano».
Le accuse di dumping rivolte a due aziende simbolo del settore, La Molisana e Garofalo, hanno portato a una decisione, presa senza ulteriori verifiche, che appare sproporzionata e ingiustificata. «Parliamo di una metodologia che non solo solleva enormi dubbi sulla sua legittimità, ma che rischia di compromettere la stabilità economica di migliaia di lavoratori, agricoltori e trasformatori legati a questo comparto». A rendere ancora più incomprensibile la scelta dell’amministrazione Usa è il raffronto con il passato: negli anni precedenti indagini analoghe, condotte sulle stesse aziende italiane, si erano concluse con tariffe pari allo 0% o, al massimo, allo 0,5%. «Il salto improvviso a un dazio record del 91,7% non è un semplice adeguamento, ma rappresenta l’ennesima e pericolosa escalation in una guerra commerciale che rischia di travolgere le nostre imprese».
Gravina sollecita quindi un impegno deciso del governo e dell’Ue: «È indispensabile un fronte comune che difenda la pasta e più in generale il made in Italy da misure protezionistiche ingiustificate. Difendere la nostra pasta significa difendere il lavoro, i produttori agricoli, i consumatori e l’immagine stessa dell’Italia nel mondo. Se queste tariffe entreranno in vigore, l’effetto sarà devastante non solo per il Molise, ma per l’intero Paese».

























