L’obiettivo è realizzare una filiera della canapa industriale in Molise. In questo senso, la proposta di legge presentata dai 5 Stelle è l’inizio di un percorso. “Disegno di legge – precisano da M5S – a costo zero e che promuove una pianta tutto fare”.

La fibra naturale lunga delle canapa è ottima per ricavare cordami, vestiti, scarpe, tappeti, tendaggi. Quella corta serve in bioedilizia per pannelli isolanti e fonoassorbenti, imbottiture per auto o intonaci. Ma la canapa è anche cibo. I suoi semi sono altamente proteici, contengono aminoacidi essenziali e l’olio che se ne ricava è ricco di sostanze indispensabili per il sistema immunitario. Lo stesso olio di semi è utilizzabile come ottimo solvente naturale (e non inquinante) per vernici.

Alla pianta è anche riconosciuto valore terapeutico per malattie come asma, artriti e artrosi, glaucoma, tumori, epilessia, nausea, reumatismi, sclerosi multipla e, come antibiotico, contro dolori articolari e spasmi muscolari; pulisce i polmoni, riduce la pressione e funge da antidepressivo.

La canapa, inoltre, è considerata la miglior fonte vegetale di biomassa per produrre energia: potrebbe sostituire il petrolio e i suoi derivati a costi concorrenziali e con un impatto ambientale inferiore. Le sue proprietà, poi, sono importanti anche nel processo di fitorisanamento con cui la pianta, tramite radici, estrae dal terreno componenti organici o inquinanti come metalli pesanti. Ora, infine, è in ascesa la richiesta dei suoi derivati per uso cosmetico e dietetico-alimentare.

Un elenco di proprietà, questo, con cui i 5 Stelle dicono basta ai pregiudizi. Come afferma la consigliera Patrizia Manzo nel video con cui – sul canale Molise 5 Stelle di Youtube – illustra i contenuti e le ambizioni del ddl.

Coltura adattabile ai terreni molisani in diverse condizioni climatiche, il testo – che “non comporta oneri a carico del bilancio della Regione” – promuove la sola piantagione della canapa per uso industriale, detta sativa, ammessa dall’Ue e quindi esclude qualsiasi attività di produzione o estrazione di sostanze stupefacenti.

La proposta contempla attività di sementiera (da condurre insieme all’Arsarp); reperimento del seme o del materiale di propagazione; meccanizzazione delle fasi di coltivazione, raccolta, movimentazione e stoccaggio; impianti di lavorazione e trasformazione; coltivazione per la fitodepurazione di siti inquinati; recupero delle terre incolte; ricerche e studi di fattibilità per gli utilizzi industriali delle materie prime compresi gli studi di mercato. Sono previsti contributi regionali per i soggetti aggregati in filiera e per interventi che prevedano la collaborazione con dipartimenti universitari o altri centri di ricerca specializzati. Entro il 31 dicembre di ogni anno, l’assessorato alle Politiche agricole, sentita l’Arsarp, relazionerà alla Commissione consiliare competente sull’andamento delle richieste ricevute, sui risultati raggiunti e su eventuali problemi.

Presto ci sarà un incontro aperto a tutti con agricoltori, associazioni, appassionati ed esperti.

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