Il riscatto del turismo, finora a dieta ferrea. Nel Patto per il Molise si prevedono quasi 110 milioni di investimenti per turismo e cultura. Azioni di promozione, che puntano a raccontare il Molise, stuzzicando la curiosità di ‘venire a vederlo’, come ha detto il presidente della giunta Frattura martedì, a margine della visita mancata del premier che avrebbe dovuto firmare insieme a lui l’intesa cui la Regione ha lavorato insieme al sottosegretario Claudio De Vincenti.

Intesa definita in ogni sua parte. Pronta per la firma. Autorevole, dunque, la bozza che Primo Piano ha avuto modo di consultare. Gli interventi previsti, una cinquantina, sono finanziati con risorse nazionali, europee e con il Fondo per lo sviluppo e la coesione. Nel complesso, come ha scritto il presidente  Renzi nell’intervento pubblicato da Primo Piano, il Patto libera 722 milioni. La quota di risorse Fsc 2014-2020, aggiuntiva rispetto ad altri canali di finanziamento già attivati come il Psr, il Po Fesr , è pari a 378 milioni. Di questi, 68,5 dovranno essere spesi entro il 31 dicembre 2017.

La cifra più consistente – sul totale complessivo – è quella per le infrastrutture, quasi 300 milioni. Ci sono quelle a servizio dell’ospedale unico di Campobasso e gli investimenti per la banda ultra larga (a valere, in questo caso, su Psr e Po Fesr). C’è l’elettrificazione del primo tratto (Roccaravindola-Isernia) del collegamento ferroviario Roccaravindola-Campobasso (nella foto di Rosario Serafino da lestradeferrate.it la stazione di Roccaravindola). La Fresilia e Castellelce, c’è pure la Statale Fondovalle Tappino, località Pietracatella. Come già noto, in elenco il completamento della diga di Chiauci e il collaudo – con preventivi lavori di messa in sicurezza – dell’invaso del Liscione. Il consolidamento della frana di Petacciato.

Inoltre, azioni per lo sviluppo complementari a quelle che saranno stabilite con l’accordo di programma per l’area di crisi. Per esempio, fondi per migliorare le zone industriali e aree Pip presenti nel territorio interessato e pacchetti integrati per bonus fiscali e contributivi destinati alle imprese. E, novità finora non emersa, la riqualificazione della Cittadella dell’Economia e dell’area Fiera a Campobasso.

Consistente il pacchetto turismo-cultura, che prevede fra le altre cose il completamento della rete di albergo diffuso, la valorizzazione di castelli e palazzi nobiliari, dell’edilizia religiosa di pregio, scavi archeologici collegati con il sistema dell’accoglienza. E poi una serie di iniziative per far conoscere il Molise. Quella promozione che secondo Renzi è meglio riattribuire allo Stato perché la fa meglio delle Regioni, soprattutto delle piccole.

“Con le Regioni e le città del Mezzogiorno – ha spiegato Renzi – stabiliamo accordi chiari, verificabili, con tempi certi e cronoprogrammi trasparenti”. Il rispetto del cronoprogramma è il deterrente. Perché il rischio è che i Patti per il Sud siano o diventino ‘libri dei sogni’. Le intese – si possono consultare sul sito governo.it quelle già firmate con Abruzzo, Basilicata, Calabria e Campania – contengono clausole che puntano ad evitare ritardi. Previsti verifiche e monitoraggi e, in caso di ritardo nel raggiungimento degli obiettivi, il definanziamento degli interventi in fase di progettazione e sanzioni per quelle in fase di realizzazione.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.