Il giorno dopo la tempesta, non è tornato il sereno. Ma tutte le parti in causa lanciano messaggi distensivi, convinti che «prevarrà il buon senso». Questione di ore, poi si conosceranno i candidati del centrodestra alle politiche. E si capirà se e come è stata siglata la pace.
Non solo in Molise la coalizione ha rischiato di esplodere. Il puzzle dei collegi, da comporre senza rompere il delicato equilibrio dell’alleanza a quattro (FI, Fdi, Lega e quarta gamba), è un rompicapo in tutta Italia.
Alla fine, la partita l’ha presa in mano Silvio Berlusconi. Ad Arcore, da due giorni, è un via vai di coordinatori regionali che il Cav incontra insieme ai capigruppo Romani e Brunetta, a Ghedini, Giacomoni, Ronzulli e Tajani. Poi, a quatt’occhi, l’ex premier consegna ai coordinatori la sua soluzione per ogni regione.
Ieri è stato il turno della leader degli azzurri molisani Annaelsa Tartaglione, poche ore dopo la fiammata polemica che ha occupato le pagine dei giornali e i tg locali. Il posto conteso, in regione, è il collegio maggioritario della Camera ‘Molise 1’ che va dalla provincia di Isernia al Fortore comprendendo anche il Trigno e il Matese. Lì, indicano i sondaggi, il centrodestra è forte e può vincere senza sforzi enormi. I nomi, più di uno: Annaelsa Tartaglione, Mario Pietracupa, Nunzio Luciano (fin qui tutti di Forza Italia) e Michele Iorio (quarta gamba). In campo, per le altre caselle ma non si escludono sorprese, anche Filoteo Di Sandro (Fdi) e Rosario De Matteis (quarta gamba).
Lo scontro in atto è noto: Tartaglione è in pole per l’uninominale Camera, Iorio per il Senato. Un tandem che ha mandato su tutte le furie l’uomo forte di Fi Aldo Patriciello. In una nota al Cav e al think tank di Arcore, l’eurodeputato ha avvertito: candidature autoreferenziali sono dannose per le politiche e in prospettiva per le regionali di aprile. Il suo j’accuse ha preso di mira direttamente la coordinatrice, a cui ha imputato assenza di dialogo e confronto.
Accuse che Tartaglione respinge. Fino alla settimana scorsa ha convocato il tavolo del centrodestra e il coordinamento dei forzisti e le resistenze di questi ultimi giorni, evidenzia, non erano emerse. Oggi rientra da Milano. Farà i necessari passaggi col tavolo regionale. Perché Berlusconi la soluzione per il Molise ce l’ha, lei come gli altri coordinatori la conosce. Ma intende condividere il percorso con il coordinamento regionale. «Sono convinta – dice – che tutto si risolverà. Sicuramente la soluzione di Berlusconi metterà tutti d’accordo».
Le ipotesi restano tutte sul tavolo: che il collegio della discordia sia ceduto a un partito alleato o assegnato a un nome autorevole, un big nazionale di Forza Italia che costituisca la mediazione fra tutti i contendenti. O che invece i contendenti trovino un equilibrio onorevole per tutti con l’obiettivo di ridare vigore al partito e al centrodestra.
Anche da ambienti vicini all’eurodeputato, infatti, gettano acqua sul fuoco: «Prevarrà il buon senso».
r.i.

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