Un incontro tecnico, quello di ieri al Viminale, a margine del quale però il governatore Paolo Frattura conferma: «Per le regionali si voterà il 22 aprile. La mia intenzione è di indire i comizi elettorali per quel giorno, come ho già dichiarato più volte. E la competenza di indire i comizi elettorali è del presidente della Regione».
A Roma sono andati i tecnici dello staff del governatore e, in rappresentanza politica, l’assessore Carlo Veneziale. La riunione, spiega Frattura dopo essere stato informato dai collaboratori rientrati dalla Capitale, è servita a chiarire gli adempimenti da seguire per convenzionare Palazzo Vitale con il sistema informativo del Ministero. Cosa comporta, cioè, l’informatizzazione della nuova legge elettorale del Molise, quali procedure competono al Viminale e quali restano a carico della Regione.
A sollevare pubblicamente il tema di un ulteriore spostamento delle urne – fino a maggio o giugno quando saranno indette le amministrative – è stato Nicola Cavaliere. L’esponente di Forza Italia, candidato al proporzionale per la Camera, proprio durante la presentazione delle liste del centrodestra ha fatto intendere che sarà il Ministero a rinviare il voto, magari con motivazioni tecniche riguardanti l’informatizzazione. Dal punto di vista legislativo, la norma nazionale – richiamata dalla legge elettorale regionale – fissa un tempo preciso: il Molise deve tornare alle urne entro il 29 aprile. Per Frattura, un obbligo di legge dunque. Aggirabile, in via teorica, se fosse lo Stato – fonte di diritto superiore – a stabilire una deroga. Ma con quale atto? Un decreto legge del ministro Minniti? Con le Camere sciolte, una campagna elettorale in corso e quindi una quasi impossibile conversione?
Frattura, intervistato sul punto da Primo Piano, Cavaliere anticipando che era in programma un vertice operativo. Dopo la riunione, lo riafferma con forza e non risparmia battute all’indirizzo di Cavaliere. Che pure martedì in Consiglio regionale ha invece difeso la sua impressione durante una lunga chiacchierata col governatore (foto).
«Devo smentire tutti i veggenti che in questi giorni dicono o accreditano cose diverse da quello che io so. Le elezioni vengono indette dal sottoscritto e io ho intenzione di farlo per il 22 aprile. L’iter tecnico va avanti, l’iter politico che qualcuno racconta, politici e organi di informazione, non esiste. E l’ho spiegato anche a Cavaliere».
Quanto ai prossimi passi, c’è da considerare che il tempo comincia a stringere. Frattura conta di firmare il decreto di indizione dei comizi, per il 22 aprile, entro la fine di febbraio.
r.i.

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