Come gli italiani rispetto al referendum: «Si vota, possiamo decidere ma noi non ci andiamo». Il sindaco di Casalciprano Castelli critica i colleghi assenti. Su 136, nella Sala della Costituzione ce ne una trentina. Non bastano a raggiungere, con il sistema del voto ponderato adottato dalla Conferenza dell’Asrem che riunisce gli amministratori locali, il numero legale (445) per poter validamente deliberare. Mancano, due ore abbondanti dopo la prima convocazione, i sindaci di Larino e Bojano fra gli altri. Così, quando Gravina deve lasciare l’assemblea per gli impegni collegati all’organizzazione del Corpus Domini a Campobasso, non resta che rinviare la rielezione del vicepresidente (era d’Apollonio, ndr) a una prossima seduta.
Altri impegni, sfiducia nella reale efficacia delle deliberazioni della Conferenza, tattica? Tutto può essere. Chi invece dalle 9 è in via Milano si fa sentire. Fratangelo fresco di rielezione a Castellino, propone di ridurre il numero legale. Castelli gli risponde: no, perché in pochi deciderebbero per tutti, bisogna partecipare. Il presidente Saia pure esprime disappunto e chiarisce che erano stati invitati anche i cinque parlamentari, tutti assenti. L’incontro si trasforma in dibattito fra pochi, in cui ognuno resta sulla propria posizione. Il dg Asrem Oreste Florenzano rivendica per esempio i numerosi concorsi banditi, il lavoro che a suo parere è stato fatto in questi due anni e prima no, gli affidamenti di appalti come la manutenzione attraverso Consip che hanno eliminato contratti in proroga da tempo.
Ma l’ospedale di Isernia, e quello di Termoli, ribadisce il sindaco Piero Castrataro nel suo intervento di candidatura alla vicepresidenza, sono al lumicino. Castrataro ha chiesto nei giorni scorsi la rimozione di Florenzano. Non arretra. «Ha trovato situazione complicata ma contano i risultati. Per quanto si possano fare concorsi uno dopo l’altro – ragiona il sindaco di Isernia – se i medici non arrivano i problemi rimangono. Se riusciamo a risolvere i problemi vuol dire che facciamo bene il nostro compito, se non ci riusciamo vuol dire che non possiamo continuare a fare quello che stiamo facendo. C’è stato un confronto due mesi fa in Consiglio comunale a Isernia e i fatti non sono arrivati. Ci sarà un peggioramento durante l’estate per quanto riguarda le urgenze e il pronto soccorso. Evidentemente non ci sono le persone in grado di risolvere questo problema, mi batterò fino in fondo perché ci sia una svolta che finora non c’è stata».
La sua non è l’unica candidatura, si fa avanti anche Biagio Faiella, di Sant’Elia a Pianisi, dove la sanità sconta carenze territoriali, a partire dal 118. Ma la partita deve attendere che i colleghi sindaci, la prossima volta, decidano di partecipare.

r.i.

 

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