I trattamenti radioterapici del Gemelli per i molisani non saranno interrotti il 1 ottobre. Meglio: non saranno interrotti affatto. Se da Roma non arriverà l’autorizzazione a sforare il tetto di spesa assegnato alla struttura, un decreto del commissario ‘ordinerà’ al centro di dare priorità fino al 31 dicembre alle prestazioni salvavita, convogliando cioè il budget non ancora consumato per l’assistenza specialistica sulla radioterapia. «E se non dovesse bastare prenderò anche la parte non utilizzata dell’assistenza ospedaliera. Perciò l’interruzione non ci sarà. Non si possono usare i molisani come clava contro la struttura commissariale», dice scandendo nella Sala Parlamentino Donato Toma, che da commissario ha convocato la stampa insieme al sub Giacomo Papa.
L’interlocuzione con i vertici del centro sta andando avanti nonostante i toni assertivi di entrambe le parti. Ma il braccio di ferro non si può nascondere. In platea oltre ai giornalisti anche il responsabile dei rapporti con la stampa del Gemelli e uno dei componenti del Cda, Patrick Ratishauer. Impassibile, ascolta.
L’attuale tetto di spesa è stato fissato col decreto 108/2021. È pari a 37,1 milioni così suddivisi: 29,5 milioni per l’assistenza ospedaliera e 7,6 per quella specialistica, fra cui rientra la radioterapia, e di questi 5,5 sono destinati a prestazioni per i pazienti molisani. A luglio il Gemelli ha comunicato alla Regione di aver raggiunto già 4 milioni. Quindi il commissario, prima in via informale al tavolo tecnico e poi con una nota del 29 luglio, ha chiesto ai ministeri di Economia e Salute di poter autorizzare lo sforamento di quel tetto. La risposta, però, nonostante la disponibilità emersa alla riunione del tavolo (e riscontrata anche su un analogo ragionamento avviato per la cardiochirurgia d’emergenza) e un sollecito formale di fine agosto, non è ancora arrivata. Toma ieri ha detto che confida in un riscontro a breve,
Tuttavia il problema non esiste, ha sostenuto. Il budget è indistinto e perciò può essere rideterminato al suo interno. «A me non interessa che i privati facciano radiografie, Tac, Pet tc, esami ecocuore o visite cardiologiche, perché possono essere erogati anche dal Cardarelli. Il principio è che acquistiamo dai convenzionati le cose che il pubblico non riesce a fare. Invece di fare la visita cardiologica vorrà dire che daranno priorità alla radioterapia».
Un appesantimento delle liste d’attesa, già molto lunghe, della sanità pubblica. Ma, ha aggiunto il sub commissario, ci sono prestazioni non urgenti che possono quindi essere posticipate di qualche mese.
Non sarà una strada semplice, al di là della risposta di Gemelli perché lo stesso commissario ha ammesso un grande problema, che impedisce un monitoraggio costante e terzo rispetto all’impiego del budget assegnato ai privati, è il fatto che la Regione non ha ancora accesso alle loro agende. È uno dei pilastri del nuovo Cup dell’asrem, non l’unico ma forse il più importante che a distanza di qualche anno dall’avvio del servizio non è stato ancora realizzato. Neuromed e Gemelli, a diretta gestione della struttura commissariale, pur avendo dato assicurazioni informali di fatto non sono entrati ancora nel sistema del Cup. Solo qualche piccolo privato si è integrato, ma la maggior parte dei convenzionati Asrem pure è ancora fuori.
ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.