Polemiche e diffide, che in sanità non mancano mai, hanno scatenato la bufera sul corso per i titolari di incarichi di direzione (o comunque di coordinamento) in Asrem pagato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La direzione generale della Salute, che ha approvato qualche settimana fa l’elenco dei partecipanti in base alle risultanze del confronto fra Agenas e azienda sanitaria, ha quindi sospeso ieri in autotutela quell’elenco dando mandato alla struttura di via Petrella di verificare i requisiti dei prescelti per l’attività di formazione prevista dal Pnrr Salute.
Anche alla dg Salute Lolita Gallo si erano rivolti la Cgil Funzione pubblica e Cimo-Fesmed chiedendo di accertare se i 25 ammessi fossero in possesso dei “titoli” richiesti: ricoprire ruoli apicali all’interno degli enti del Servizio sanitario regionale, avere un’esperienza lavorativa qualificata nel Ssr attinente alla professionalità relativa al corso di formazione manageriale, essere titolari di un incarico di direzione o responsabilità o coordinamento a seguito di formale conferimento, avere un’età anagrafica non superiore a quella prevista dalle norme per il collocamento a riposo obbligatorio e con una aspettativa lavorativa non inferiore a dieci anni.
Secondo le due sigle sindacali, dei partecipanti «individuati dall’Asrem del comparto sanità, fatte due sole eccezioni, nessuno è in possesso di un incarico di coordinamento formalmente assegnato dall’Azienda con atto deliberativo» e «non sono chiari i criteri con cui sono stati selezionati i dirigenti medici ed il personale del comparto (infermieri, Tsrm)».
Nell’elenco ci sono primari (o facenti funzione), coordinatori infermieristici (“caposala”), funzionari e dirigenti amministrativi. Il percorso formativo finanziato con 100mila euro, di cui si occupa l’Unimol, mira a qualificare nella stessa direzione il personale che ricopre già ruoli apicali nell’organizzazione dell’Asrem. In particolare, a «consentire agli interessati l’acquisizione delle necessarie competenze e abilità manageriali e digitali per affrontare le sfide attuali e future in un’ottica sostenibile innovativa, flessibile e orientata al risultato» e a «fornire ai discenti le competenze manageriali utili alla realizzazione e alla gestione dei nuovi modelli assistenziali (in primis la riforma del territorio), nonché quelle relative alle innovazioni digitali e tecnologiche (telemedicina, Fse, ecc.), nonché a supportare i discenti stessi nelle fasi di realizzazione del Pnrr».
L’attività era appena iniziata quando si è sollevato il polverone. Gli “esclusi” hanno chiesto conto dei criteri utilizzati per la selezione interna, la notizia è finita sulla stampa e l’intervento dei sindacati ha fatto il resto.
La dg Gallo il 19 aprile scorso ha chiesto chiarimenti all’Asrem sulla formazione dell’elenco (che lei ha adottato dopo che Agenas aveva dato l’ok). Nelle more delle verifiche da parte dell’azienda sanitaria, la griglia della discordia resta sospesa.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.