«Troppa promiscuità, quello che è accaduto era prevedibile purtroppo. Da tempo il reparto di chirurgia ne conteneva tre in uno». La querelle sull’hub Covid non lo appassiona. Carmine Vasile ha posto da mesi come segretario Fials – insieme ai colleghi dei sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fsi e Nursing up – il tema della mancata sicurezza di operatori sanitari e pazienti all’interno delle strutture molisane, Cardarelli in primis. E del cluster individuato in chirurgia, quindi, pensa che sia la concretizzazione di un rischio più volte denunciato (con lo stato di agitazione, i sit-in e le denunce, tutti atti unitari, inviati alle procure e al ministero della Salute).
«La stessa cosa, per esempio, vale per il quinto piano dove nel lotto I c’è un altro ‘tris’: otorino, pediatria e oculistica. Questo significa che infermieri e medici di tre reparti lavorano e si muovono nello stesso spazio. Lo stesso vale per i cosiddetti ‘camminatori’. Mi auguro, ci auguriamo, che quel che è avvenuto non accada di nuovo lì. O che questa situazione di promiscuità non si riproponga in ortopedia, dove sono stati dirottati i ricoveri urgenti di chirurgia».
Il capo della Fials accende i riflettori anche sulla situazione del pronto soccorso. Dopo l’accorpamento di urologia a chirurgia, dove confluiscono pure gli appoggi di medicina che è stata dimezzata, per far spazio «ad un altro reparto creato incomprensibilmente proprio in piena pandemia» (anziano fragile Covid, ndr), e dopo che pediatria è stata spostata al quinto piano e pure accorpata fisicamente ad altri due reparti (sempre per far spazio all’assistenza Covid), la ‘porta’ dell’ospedale dove confluiscono le emergenze «rischia di scoppiare». Meno spazio nei reparti per i ricoveri significa affollamento in pronto soccorso, pazienti a lungo sulle barelle: «Mi auguro non accada quel che è successo a Napoli. Cosa dobbiamo aspettarci, i letti a castello in pronto soccorso?», così Vasile.
La critica del sindacalista si amplia al piano vaccinale e alla sua declinazione concreta: Agnone, previsto come punto vaccinale ospedaliero, non è stato invece attivato.
Cosa chiede la Fials all’Asrem e alla Regione? «Intanto di mettere il personale in condizione di applicare le indicazioni che la stessa azienda ha diramato. Se gli spazi sono ridotti è più difficile distanziare davvero i percorsi sporco e pulito. Il Cardarelli poi è ospedale misto, quindi cosa dobbiamo fare? Trattare tutti i pazienti come fossero potenziali Covid? Cambiarci ad ogni visita? E ci sono i tempi, lo spazio e le attrezzature per farlo? Seconda cosa, ma che però è prioritaria, l’adeguamento dell’organico. A che punto sono gli avvisi pubblicati ad agosto? A che punto è il piano del fabbisogno nuovo? Perché il punto nodale è questo, questo chiediamo a Regione e Asrem: l’indizione dei concorsi». ppm

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