«Nel bel mezzo di una crisi stringente che già vede limitato il potere di acquisto di lavoratori, pensionati e famiglie, dal 1 gennaio 2024 tante persone vedranno una riduzione del loro salario disponibile a causa dell’aumento delle tasse regionali dovute ad una cattiva gestione della cosa pubblica che ha prodotto un debito regionale enorme. Tutti i cittadini molisani saranno indebitati per oltre 700 milioni di euro fino al 2051 “grazie” alle catastrofiche scelte fatte da pochi durante le scorse legislature».
Questo, in sintesi, il commento della Cgil sulla manovra fiscale approvata dal Consiglio regionale qualche giorno fa.
Da gennaio l’addizionale Irpef per i redditi superiori a 28mila euro aumenta al 3,33%.
«Ben vengano le tasse – osservano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise Carmine Ranieri quello della Camera del Lavoro del Molise Paolo De Socio – se queste ci consentono di avere un servizio sanitario gratuito e di buona qualità, un trasporto pubblico efficiente, magari funzionale a un dimensionamento scolastico programmato e a un collegamento decente delle aree industriali, asili nido e servizi per l’infanzia, assistenza gratuita agli anziani. E invece, oltre all’aumento della tassazione, i cittadini molisani vivono una situazione nella quale i servizi pubblici erogati dalle istituzioni molisane sono tra i più scadenti delle regioni italiane. Dunque la manovra approvata è solo l’ennesimo schiaffo da parte di una politica regionale incapace di gestire la cosa pubblica e l’ennesima dimostrazione del fallimento in atto».
Per invertire la rotta, ribadisce il sindacato, serve il confronto costante delle istituzioni con tutti gli attori economici e sociali. «Auguriamo pronta guarigione al presidente Roberti e confidiamo che al suo rientro – proseguono i due segretari – possa trovare il tempo (e la voglia!) di convocare le parti sociali per discutere delle problematiche che attanagliano la Regione considerato che, a tutti gli effetti, una maggioranza politica molto simile alla precedente, ha deciso di far pagare le inadempienze gestionali ai cittadini molisani. Un atteggiamento irresponsabile che perpetua gli errori del passato. È necessario un cambio di passo della politica regionale molisana: Roberti, appena possibile, convochi le parti sociali per attuare nuove politiche che possano invertire la fase di declino che la Regione sta attraversando. Inoltre – concludono Ranieri e De Socio – sarebbe utile che dal territorio arrivassero segnali chiari anche verso le politiche nazionali del cosiddetto “Governo amico” considerato che gli annunci di scellerate riforme come l’autonomia differenziata, provocheranno ulteriori danni a un territorio già martoriato come quello molisano».

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